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Listino bloccato È tira e molla tra Lega e Pdl sui primi posti

Ancora qualche questione aperta tra il Pdl e la Lega per il peso dei lumbard sul listino ma soprattutto sulla ripartizione delle posizioni, se cioè i candidati saranno collocati nella parte alta o nella parte bassa dell’elenco bloccato. La Lega ne vorrebbe tre nella parte alta. I primi otto hanno infatti la certezza dell’elezione, mentre le posizioni dal nove al sedici mantengono un margine di rischio, nel caso in cui vi fosse un exploit elettorale di Pdl e Lega. Con percentuali oltre il 61%, l’arrivo dei secondi otto al Pirellone diventa molto incerto.
Nella Lega più d’uno desidera avere la certezza di essere dentro. Il caso maggiormente sotto i riflettori riguarda Monica Rizzi, l’attivissima e assai stimata consigliera regionale del Carroccio che ha ceduto il posto a Renzo Bossi, il figlio del Senatùr che ha scelto come collegio Brescia, perché è quello che conosce più da vicino anche grazie ai lunghi soggiorni a Ponte di Legno. La Rizzi ha assicurato pieno sostegno al giovane Bossi, anche perché la sua candidatura è stata spostata sul listino, ma se il suo nome dovesse scendere nella parte bassa, la sua elezione diventerebbe incerta e ciò non può essere gradito a lei né, tanto meno, ai suoi elettori e sostenitori.


Al momento il numero due è Andrea Gibelli, designato vicepresidente della Regione, e il terzo leghista che sembra destinato alla parte alta è Giulio De Capitani, presidente del Consiglio regionale. Resta l’incognita di Luciano Bresciani, assessore alla Sanità e assai vicino a Umberto Bossi. C’è chi pensa che il Senatùr possa chiedere anche per lui la certezza del ritorno al Pirellone. Troppi nomi per pochi posti.

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