L'Italia da scoprire

Padova e i misteri di Prato della Valle

Storia e curiosità su Prato della Valle a Padova, il prato senza erba che rappresenta una delle piazze più grandi di tutta l’Europa

Padova e i misteri di Prato della Valle

Un vasto prato senza erba nel cuore di Padova, a pochi metri dalla piazza dove sorge la maestosa Basilica di Sant’Antonio e circondata da splendidi palazzi: ecco poche e semplici parole per descrivere Prato della Valle, la celebre piazza diventata uno dei simboli della città veneta.

Prato della Valle, chiamata in dialetto Pra de la Vale, è non solo la piazza più grande di Padova ma anche una delle piazze più vaste di tutta l’Europa, grazie alla sua superficie di 88620 metri quadrati. In epoca romana questo spazio era noto come Campo Marzio, destinato verosimilmente alle attività militari, mentre nei secoli successivi è stato destinato a luogo di mercato e commercio.

Il nome Prato della Valle deriva dal latino, infatti con la parola “pratum” si indicata proprio uno spazio molto ampio adibito a scopi commerciali, spesso non lastricato e quindi soventemente ricoperto di erba. La parola “valle”, invece, fa riferimento alle origini paludose di questo luogo.

Prato della Valle, il prato senza erba

Padova Prato della Valle

La struttura odierna di Prato della Valle si deve ad Andrea Memmo, nobile veneziano che in qualità di Provveditore della Serenissima a Padova decise di riconfigurare la piazza, bonificando il territorio e creando una canalizzazione sotterranea con sistema di deflusso centrale. Era il 1775, anno in cui Prato della Valle iniziò ad avere le sembianze attuali.

Di forma ellittica, la piazza si caratterizza per un un’isola centrale, chiamata Memmia, circondata da un canale decorato con un doppio filare di statue numerate e attraversata da quattro viali uniti al centro e, all’altra estremità, collegati con la zona circostante tramite quattro ponti.

Le statue di Prato della Valle

Padova Prato della Valle

Le statue scolpite in pietra di Costozza che ornano Prato della Valle erano in origine 88, secondo il regolamento dedicate esclusivamente a uomini padovani illustri o uomini che avevano in qualche modo dato lustro alla città veneta, Santi e persone in vita esclusi.

Oggi si possono ammirare solo 78 statue tutte al maschile, mentre 8 piedistalli sono sormontati da obelischi e 2 sono invece vuoti. Si dice che inizialmente sia stata realizzata la statua dedicata a Cicerone, successivamente rimossa per l’assenza di un legame effettivo con la città di Padova.

Alcune statue, inoltre, erano in origine dedicate a sei dogi veneziani, tuttavia sono state abbattute dall’esercito Napoleonico in seguito all’ingresso in città nel 1797. Altre curiosità sulle statue riguardano, ad esempio, la raffigurazione dello stesso Andrea Memmo eseguita dopo la sua morte, oppure la presenza di una scultura eseguita da un giovanissimo Antonio Canova, oggi sostituita da una copia.

Il canale intorno all’isola Memma

Padova Prato della Valle

L’isola centrale di Prato della Valle è circondata da un anello d’acqua che scorre molto lentamente, tanto da sembrare immobile.

Una particolarità che si deve alla particolare conformazione architettonica della piazza, che prevede un sistema di alimentazione idrica basato sulla presenza di due aperture collocate sotto uno dei quattro ponti, il Ponte dei Papi, realizzate ad hoc per consentire l’entrata e l’uscita dell’acqua proveniente dal canale Alicorno.

Commenti