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Le streghe, il temporale e il gatto. Lazise nella leggenda

Lazise è un borgo in cui la leggenda si mescola alla storia. Qui si racconta di streghe e di una creatura marina che oggi protegge il lago

Le streghe, il temporale e il gatto. Lazise nella leggenda

Lazise è uno splendido borgo sul lago di Garda. Si trova in provincia di Verona, al confine estremo con la Lombardia e possiede una storia complessa e interessante, che inizia nell’Età del Bronzo a partire da un villaggio di palafitte.

Il territorio fu attraversato da diverse popolazioni mitteleuropee, come Eruli, Ostrogoti e Longobardi, nell’Alto Medioevo per poi far parte del Sacro Romano Impero, sotto il quale divenne il primo libero comune nel Belpaese. Nell’epoca delle signorie, vennero realizzati molti edifici suggestivi e il borgo si legò anche alla Repubblica marinara di Venezia.

Ma la storia di Lazise è interessante perché, come molto spesso accade, ci sono delle leggende che si intersecano nei fatti reali, andando a costituire un retroterra che nutre e amplifica le tradizioni culturali popolari. E queste leggende riguardano streghe e creature marine.

Le streghe di Lazise

Lazise

Le leggende più celebri di questo territorio riguardano le cosiddette streghe di Mondragon: questo era un borgo che la Serenissima donò amministrativamente a Lazise. Nel borgo vi era un castello, dal quale provenivano insoliti rumori a partire dal tramonto e che secondo molti era abitato da streghe e draghi.

In una di queste notti, stando al mito, le streghe di Mondragon insieme a quelle della Val delle Strie ordirono una vendetta meteorologica ai danni dei cittadini lacisiensi. Pare infatti che due donne di Mondragon fossero state molestate da uomini di Lazise: così le streghe decisero di scatenare un terribile temporale sul borgo.

Secondo la vulgata, a raccontare il fatto sarebbe stato un pescatore di Lazise che, dopo aver notato la propria barca a soqquadro, vi si nascose per capire cosa fosse accaduto: avrebbe così visto le streghe ordire la propria vendetta. Al pescatore non restò che fare rientro in paese e far benedire la sua barca.

Il mito però non si ferma qui e si incrocia con la realtà. Nel 2018, durante alcuni lavori di restauro delle mura cittadine, venne trovato lo scheletro di un piccolo animale murato: si pensò a un gatto, che era solitamente il famiglio preferito dalle streghe. Sotto papa Gregorio IX moltissimi gatti furono sterminati per questo e c’è chi pensa che quello scheletrino fosse proprio del gatto di una presunta strega.

La sirena di Lazise

Lazise

Oltre alle leggende che affollano questo luogo, esiste un personaggio mitologico divenuto tangibile a Lazise. Si tratta di una sirena, “La sirenetta del lago”, o meglio di una figura femminile che si leva dalla sponda del lago, forse dopo una nuotata rigenerante. Anguane e sirene bicaudate sono infatti fortemente presenti nelle leggende locali e, nel bene e nel male, sono protagoniste di storie topiche, mai accadute naturalmente, che riguardano il lago di Garda.

L’opera consiste in una statua in metallo, in realtà più simile al fascino di una ninfa (come appunto le anguane che hanno un forte riscontro nei miti locali) che a una sirena - per via dell’assenza della cosa - realizzata dall’architetto Libero Cecchini in collaborazione con lo scultore Matteo Cavaioni e la fonderia Fabris - Folla.

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