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Lite fra Giraudo e Della Valle Diritti tv fermi

da Milano

Si rivedono il 7 luglio. Tutti insieme, appassionatamente. Per cercare un accordo sulla famosa mutualità, «il problema» come lo chiama da qualche tempo Adriano Galliani, presidente della Lega eletto e in carica ma di fatto, finito tra i ceppi del conflitto tra società medio-piccole da un lato, serie B dall’altro, grandi di A dall’altro ancora. «Stiamo trattando e preparando tabelle» informa alla fine di un altro giorno inutile Galliani e sull’argomento girano i soliti numeri. Dal 18%, le grandi possono arrivare al 19%, non oltre. E non subito ma nel giro dei prossimi anni, condizione posta da Giraudo, Juventus, che intende così sollevare dal suo mandato il macigno di un altro contributo. Nel frattempo la serie B resta impiccata non a una parola che non c’è ma a una delibera che scade nel giugno di quest’anno e reclama, per resistere economicamente, i 102 milioni di euro promessi ed ottenuti dal ’99 a oggi. «La questione vera non è la mutualità ma il fatto che la serie A italiana produce un fatturato da 1 miliardo e 250 milioni di euro mentre invece consuma 1 miliardo e 850 milioni, quindi il 50% in più di ciò che incassa. Questo è il problema»: snocciolate le cifre che rendono schematico l’allarme anche sulle iscrizioni al prossimo torneo. Gazzoni, per il Bologna, sorveglia e nel frattempo si mangia il fegato. «Io sono giù mentre il Parma, coi soldi pubblici, è in A» ripete il patron del Bologna. E le notizie che arrivano dal fronte non sono buone. Il Siena, per esempio, con 10 milioni da ripianare, al momento è fuori dal torneo prossimo.
Senza un accordo complessivo, non c’è neanche l’elezione di Zamparini a consigliere delegato nè la possibilità di andare avanti con la firma del contratto in chiaro con la Rai (che pretende no al silenzio stampa). «Col blocco la trattativa rallenta» ammette Galliani, fautore dei tavoli separati. E invece, come dimostra un battibecco molto pepato e feroce tra Giraudo e Della Valle, la situazione non si sblocca. «O risolviamo tutto insieme o niente» fanno sapere dai dellavalliani. Ma nel frattempo il 29 giugno che è la data fatidica per le iscrizioni si avvicina. In verità il giorno decisivo è il 14 luglio, data occupata da un consiglio federale. «Noi non possiamo che applicare le regole perchè dare un vantaggio a una società significa danneggiare un’altra» rileva Galliani. Da Venezia rimbalza la notizia del fallimento fiscale del club che fu di Dal Cin. Nel frattempo alcuni sindaci fanno le barricate contro la serie B giocata al sabato. «È il modo per far arrivare qualche euro in più dalla Rai» spiega Galliani che sul contratto Sky passa alcune certezze. «Ci sarà per tutte le 20 società e il campionato partirà regolarmente».

Amen.

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