Live ’Ndour, il re leone del reggae

La musica reggae parla a tutto il continente africano e il suo messaggio può essere molto forte. Ne è convinto Youssou 'Ndour, che ha festeggiato il 25esimo album di una carriera lunga un quarto di secolo con un omaggio vibrante a Bob Marley (curiosamente qualche anno fa la rivista americana Rolling Stone l'ha definito il Re Leone del reggae come personaggio-simbolo del Sud del mondo). Il disco è intitolato Dakar-Kingston ed è stato registrato tra Parigi e i mitici Tuff Gong Studios nella capitale giamaicana, con musicisti del calibro del tastierista Tyrone Downie (già nei Wailers ai tempi d'oro di Marley). Il maestro dello «mbalax», 50 anni, considerato l'anello di congiunzione musicale tra l'Africa e il resto del mondo (d'altronde ha duettato con Peter Gabriel, Neneh Cherry e Paul Simon, no?), si esibirà domani sera al Carroponte di Sesto San Giovanni (ore 22.30, ingresso 18 euro). Il concerto della star senegalese sarà l'evento clou di un happening tutto africano, ribattezzato «Le Grand Balùn», che celebra la fine dei Mondiali di calcio in terra sudafricana con un mini-festival dedicato alla musica del continente nero. Si comincia alle 18 con la Gangbe Brass Band, un collettivo formato da 10 musicisti del Benin dedito a un accattivante mix di ritmi e sonorità della tradizione africana e di armonie jazz.

A seguire, il chitarrista-compositore britannico Justin Adams, collaboratore dell'ex Led Zeppelin Robert Plant e produttore dei Tuareg Tinariwen, sul palco in compagnia di Juldeh Camara, musicista-cantastorie originario del Gambia (insieme hanno da poco pubblicato l'album Tell No Lies). Dopodichè il menù di serata prevede cucina africana, finalissima Olanda-Spagna sul maxischermo e, infine, Youssou N'Dour dal vivo.

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