Sport

Il Liverpool riparte con i gallesi

Liverpool. Stasera giocano i campioni d’Europa. Il Liverpool celebra la coppa di Istanbul ricominciando la sua strana avventura contro i gallesi del Total Network Solutions, squadra di Llansantffraid, cose che capitano nella lingua e nella terra britannica e in questo torneo che si chiama lega dei campioni. Ricevuta la grazia dall’Uefa il Liverpool, che per regolamento non era qualificato alla prossima edizione del torneo, non sa bene che cosa si troverà di fronte stasera ad Anfield road (diretta Sky 1 alle 20.45) nel preliminare più fascinoso che si potesse immaginare. Anche perché tra una settimana, nella partita di ritorno, lo stadio Treflan avrebbe potuto contenere duemila spettatori al massimo, ma l’Uefa ha chiesto il trasloco a Wrexham, nel Racecourse ground che ospita 15mila pellegrini. Non è finita: se la brigata di Rafa Benitez dovesse passare il turno, ci mancherebbe pure, potrebbe affrontare o il Torshavn, club delle isole Far Oer, o il Kaunas che gioca in Lituania.
L’avversario di stasera ha storia di mezzo secolo scarso, fondato nel 1959 riuscì a vincere la coppa di lega gallese nel ’95. E all’esordio europeo, in coppa delle coppe, pareggiò 1 a 1 a Wrexham con i polacchi del Ruch Chorzow per poi essere superato 5 a 0 nel ritorno. A partire dalla stagione 97/98 la squadra prese il nome attuale, grazie alle sterline dello sponsor, l’azienda che produce tecnologia. Venne anche la coppa dei campioni, contro gli estoni del Levadia, 2 a 2 in Galles e 0 a 4 a Tallin. Altre avventure di coppa con polacchi (Polonia Varsavia e poi Amica Wronki, travolti 12 a 2 nel conteggio complessivo) e poi la grande sfida con il Manchester City, nella stagione 2002/2003, doppia sconfitta (5 a 0 e 2 a 0 ) ma record di spettatori per un club gallese, 45mila il totale delle due partite, quella «in casa» giocata a Cardiff. Come abitudine british nella «rosa» della squadra figura pure Ken McKenna che è l’allenatore e anche giocatore, di anni 45 ma con 2 presenze nell’ultimo campionato.

L’importante è non mollare.

Commenti