Locatelli (Prc): «I quesiti erano troppo complessi»

Antoniazzi: «Si è agito contro coscienza civile»

«La complessità dei quesiti» e una «formidabile campagna di disinformazione che ha depotenziato l'efficacia democratica del referendum» sono solo alcune delle ragioni della sconfitta del Sì al referendum secondo il Prc lombardo. Di fronte all'esito di un voto «su cui occorrerà produrre una riflessione molto ampia e attenta», il segretario regionale del Prc Lombardia Ezio Locatelli sostiene: «Dovremo agire affinché il risultato non alimenti regressivi progetti politici di tipo neo-confessionale, con l'attacco, già in atto da tempo in forma più o meno strisciante, all'idea laica del diritto e alla laicità dello Stato. Non verrà meno il nostro impegno per cambiare l'oscurantista Legge 40. Su questa via, dobbiamo ripartire dalla determinazione democratica di tanti cittadini e cittadine che, su temi pur così difficili, sono comunque andati a votare e hanno votato Sì».
«La partecipazione in città un po’ superiore alla media nazionale è un buon segno - commenta invece il coordinatore milanese dell’opposizione, Sandro Antoniazzi -.

Ma resta l’aspetto negativo che nel numero dei non votanti sono confluiti sia quanti si sono astenuti con una ragione politica, sia quanti sono andati al mare, e questo non va a vantaggio della loro posizione. La scelta dell'astensione è stato un atto contro la coscienza civile».

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