Roma - La collaborazione? Sì, ma in futuro. Anche perché in Italia di super partes non c'è nessuno, tanto meno il Quirinale. E' questo il pensiero di Silvio Berlusconi, pensiero che anche stamattina il premier ha snocciolato in diretta al Tg5: "Per il futuro sono convinto che sia possibile una leale dialettica tra Quirinale e governo, e io sono certo che non ci saranno ostacoli al programma di riforme. Non credo ci siano cose nuove, ma bisogna sgomberare il campo da troppe ipocrisie. La coabitazione politica non è facile in nessun paese, anche in Francia ci sono state difficoltà. In Italia c’e una dialettica insita nei ruoli diversi che la Costituzione assegna al presidente della Repubblica e al presidente del COnsiglio. E non credo che questa dialettica venga modificata da una sentenza politica della Corte Costituzionale. Ma è anche chiaro a tutti che non c’è nessuno che in Italia si possa considerare super partes. Sicuramente non lo è la Consulta con i suoi ultimi 5 giudici di sinistra nominati dagli ultimi tre presidenti della Repubblica di sinistra. Napolitano è stato un protagonista della sinistra e nulla può cambiare la sua storia. E credo di non dire nulla fuori di ragione - prosegue Berlusconi - se mi permetto di ricordare che questa è la situazione".
No alla manifestazione "Non sono necessarie manifestazioni perché siamo al governo, abbiamo il consenso popolare, un consenso che è aumentato. Se c’è un governo legittimato dal sostegno degli elettori è il nostro. È chiaro che siamo maggioranza e governeremo per cinque anni" continua il premier intervistato dal Tg5. "Per questo - aggiunge il Cavaliere - non mi sembra utile che gli italiani che ci sostengono scendano in piazza: noi siamo la maggioranza e continuiamo a governare e ci difendiamo in primo luogo con il fare ed è quello che io continuo a fare". "Tutti, tranne il popolo, che è l’unico sovrano in una democrazia sono contro il governo": Berlusconi ringrazia gli italiani per il "sostegno" da cui deriva il dovere di "governare fino al termine della legislatura".
No alle campagne giudiziarie Berlusconi torna quindi ad attaccare la sinistra che vuole "sovvertire" il voto democratico con continue aggressioni, con "campagne giudiziarie". "C’è ancora qualche buontempone che ha il coraggio di sostenere ancora che dovrei farmi processare. Ma contro di me ci sono stati 109 procedimenti, più di 2.500 udienze, più di 530 perquisizioni, e ho dovuto spendere più di 200 milioni di euro per pagare consulenze e avvocati. Sul giudizio della consulta sul lodo Alfano non mi ero mai fatto illusioni perché si tratta di un organismo politico che emette sentenze politiche che sono quindi sentenze di parte" aggiunge il premier. "Tranne il popolo- prosegue - cioè il 68,7% degli italiani, il nostro governo ha contro tutti: una minoranza organizzatissima di magistrati rossi, il 70% della carta stampata, tutti i talk show della tv pubblica, gli spettacoli satirici. Il Capo dello Stato sapete a quale parte politica appartiene. Ebbene, ringrazio gli italiani per il sostegno che continuano a darmi e mi fanno sentire in obbligo di ricambiare con impegno ancora maggiore. E so che il mio dovere è di governare per tutti i cinque anni della legislatura - conclude- fino al termine del mandato che il popolo italiano mi ha dato".
Dopo il cdm Terminata la riunione dell'esecutivo il premier rincara la dose su Napolitano: " Non bisogna essere ipocriti. Io sono di destra, Napolitano è di sinistra. Non si deve offendere". Ai giudici della Consulta dice: "Con la sua decisione di bocciare il Lodo Alfano «la Corte Costituzionale non è stata leale con il parlamento e la lealtà è fondamentale tra le istituzioni". Poi affronta il capitolo dimissioni: "Sono il miglior premier di sempre". E tuona contro l'opposizione: "Abbiamo verificato con soddisfazione che ieri in Aula a Strasburgo c’erano 20 deputati stranieri alla seduta sulla libertà di stampa che non ci sarebbe in Italia. Complimenti ai partiti dell’opposizione per questa bella pubblicità che hanno fatto all’Italia".
Poi sulla situazione giudiziaria: "Sono in assoluto il maggior perseguitato dalla magistratura di tutta la storia di tutte le epoche del mondo. Sono sempre stato assolto. Due volte ho avuto la prescrizione, che non è una condanna".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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