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Dopo l'ok alla revisione la difesa rilancia: «Stop alla detenzione di Contrada»

L'avvocato Giuseppe Lipera ha presentato istanza di sospensione dell'esecuzione della pena per l'età avanzata e per le precarie condizioni di salute. L'ex funzionario del Sisde, attualmente ai domiciliari, ha 80 anni e gli resta da scontare circa un anno

Dopo l'ok alla revisione del processo la difesa di Bruno Contrada ci riprova. L'avvocato Giuseppe Lipera, difensore di Bruno Contrada, ha presentato alla seconda sezione penale della Corte d'appello di Caltanissetta un'istanza per la sospensione dell'esecuzione della pena e la conseguente scarcerazione del suo assistito.
Contrada, 80 anni a settembre scorso, sta scontando ai domiciliari, nella sua casa palermitana, per motivi di salute, una pena a dieci anni di reclusione per concorso in associazione mafiosa. Pena che potrebbe essere ribaltata il prossimo 8 novembre, quando proprio a Caltanissetta sarà celebrata la prima udienza del processo di revisione. Il prossimo 25 ottobre, invece, saranno i giudici di Palermo a pronunciarsi sulla detenzione dell'ex 007,: il tribunale di sorveglianza di Palermo dovrà infatti decidere se prorogare la detenzione domiciliare.
L'avvocato Lipera, a supporto della richiesta di sospensione pena cita tra l'altro «l'età avanzata di Contrada, le gravissime condizioni di salute, la mancanza di pericolosità sociale, l'entità della pena inflitta, tenendo conto della pena sino ad oggi sofferta e di quella residua».
Bruno Contrada, arrestato il 24 dicembre del 1992, ha già scontato in regime di carcerazione preventiva 31 mesi e 7 giorni, cui vanno ad aggiungersi l'anno e due mesi trascorso in cella tra il maggio del 2007 e il 24 luglio del 2008, e gli oltre tre anni agli arresti domiciliari.

Considerata buona condotta e sconti vari di pena, secondo l'avvocato Lipera, rimane da scontare un residuo di pena inferiore a un anno.

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