La Milano secondo Santoro è quella che «balbetta» sulla sicurezza. «Balbettio» già vagheggiato dai ds Carmela Rozza e Aldo Ugliano nellaula di Palazzo Marino allindomani di alcuni casi di violenza. Ma quella Milano incapace, secondo il leitmotiv santoriano, di affrontare la questione sicurezza non esiste. Basta rileggersi i virgoletti del prefetto Gian Valerio Lombardi per rendersene conto: «Si parla di emergenza quando cè sistematicità e questo non è il caso di Milano». Come dire: il dato statistico è altra cosa rispetto alla percezione dellinsicurezza. Percezione che fa a pugni con «lo sforzo considerevole messo in atto: da alcuni giorni ci sono centocinquanta agenti in più occupati in servizio». Servizio di controllo necessario per dare più sicurezza. Impegno che paga, come dimostra la lettura del mattinale della questura e le cronache locali che, Santoro, ha ignorato. Microcriminalità mischiata a qualche caso di violenza anche presunto: «I dati sulle violenze sessuali sono quelli dellanno scorso, di due anni fa. Le vere aggressioni sessuali sono soltanto il 12 per cento.
Per lamor di Dio, non cè da stare allegri per questo», commentava Lombardi alla notizia di un finto caso di stupro, denunciato da una donna romena poi smascherata e alla molestia subita da una cinquantenne. Legiziano che lavrebbe molestata è stato «comunque arrestato».Lombardi: «I numeri smentiscono lallarme»
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