Via Lomellina 7, una facciata di un giallo acceso, intonaci bianchi, infissi nuovi. Una nuova veste per simboleggiare linizio di una nuova vita. Dopo circa quattro anni il palazzo, sventrato dalla terribile esplosione il 18 febbraio 2006 che costo la vita a 4 persone, tra cui Francesco Orlando di soli 7 anni, torna finalmente ad esser abitato. Il Comune ha consegnato ieri a 31 delle 34 famiglie le chiavi dei nuovi appartamenti. I residenti del civico 7 sono commossi ed emozionati: commossi per le manifestazioni di solidarietà e per laiuto concreto che nei momenti peggiori i milanesi sono ancora capaci di dare ed emozionati perché potranno ricominciare una nuova vita di nuovo nel loro quartiere, nel loro isolato. A casa. «Siamo emozionatissimi oggi - dice visibilmente agitata uninquilina del secondo piano - a fine mese dovremmo rientrare a casa, certo mancano ancora delle rifiniture agli appartamenti, ma ci siamo quasi». Delle 100 persone che il 18 febbraio rimasero senza casa 82 sono state ospitate in alloggi provvisori del Comune, mentre 8 hanno accettato di abitare in residence offerti da Palazzo Marino.
Accanto al portone però rimangono le tracce di quella tragica notte: il bar e la portineria sono rimasti ancora come allora, sventrati allinterno, e con un saracinesca abbassata per impedirne laccesso. «Per non dimenticare» la scritta a caratteri cubitali che troneggia nel cortile. «Per non dimenticare che cosa? - Si chiede padre Franco Ghezzi -. Ricordare ciò che conta veramente nella vita. Queste terribili sciagure ci insegnano lessenza della solidarietà umana, ed è importante, una volta che tutto è finito, non dimenticarsi di cosa conta nella vita, i famigliari, gli amici, la solidarietà».
Gli oltre cento sfollati del palazzo, infatti, sono stati ospitati fino a oggi nelledificio di piazzale Dateo, che sarebbe dovuto essere messo in vendita e che il sindaco, vista lemergenza, destinò alle famiglie rimaste senza tetto, anzi senza nulla. «Abbiamo solo fatto il nostro dovere» commenta Letizia Moratti. Un ringraziamento speciale va - - spiega il presidente del Comitato di solidarietà per via Lomellina, pino Tucci - ai commercianti della zona, agli abitanti del quartiere, alle istituzioni, alla parrocchia, ad Amsa, che porto via gratuitamente le macerie, ai vigili del fuoco, alla polizia locale, al Giornale che lanciò una sottoscrizione». Un ringraziamento speciale va al presidente della Provincia Guido Podestà, allepoca europarlamentare, che nel riserbo più assoluto versò a titolo personale un contributo alle vittime.
Ma è il sindaco a voler ringraziare gli abitanti di via Lomellina: «Grazie a voi che siete un esempio di partecipazione e di responsabilità civile. La riconsegna di oggi dello stabile è il segno più bello della rinascita.
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