A luglio minivertice Wto

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da Milano

La battaglia che si è aperta sul fronte del tessile fra Cina da un lato e Stati Uniti ed Europa dall’altro, preoccupa Pechino. I timori che lo scontro per l’andamento delle esportazioni di abbigliamento e calzature possa ripercuotersi sulle relazioni non solo commerciali fra la Cina, Washington e Bruxelles, ha spinto Pechino ad organizzare, nel mese di luglio, un «mini-vertice» ministeriale della Wto per cercare di chiarire la situazione.
Lo ha annunciato, secondo quanto riporta l’agenzia Nuova Cina, il ministro del commercio cinese, Bo Xilai, che ha tuttavia espresso ottimismo dopo il recente incontro con la controparte statunitense, Carlos Gutierrez, dicendo che il rafforzamento dei rapporti bilaterali nell’ultimo quarto di secolo dovrebbe aiutare i due Paesi a superare le dispute aggravatesi negli ultimi mesi. «La Cina è diventata il terzo maggior partner commerciale degli Stati Uniti ed è naturale che alcuni problemi emergano. Ci siamo scambiati le nostre vedute sul tessile in maniera franca», ha detto.
Gutierrez, nell’ultima parte della visita durata tre giorni, è stato raggiunto dal rappresentante del commercio Usa Rob Portman per un incontro con il vicepremier cinese Wu Yi, che supervisiona le questioni commerciali.
«Il problema del tessile è un grande problema nello sviluppo delle relazioni economiche e commerciali fra Cina e Stati Uniti - ha detto Wu Yi -. Se la questione non sarà affrontata in modo adeguato, la cooperazione fra i due Paesi potrebbe gravemente risentirne».

Secondo i dati dell’agenzia Nuova Cina, le misure adottate dagli Stati Uniti per contrastare l’invasione di prodotti cinesi comporteranno la perdita di oltre 100mila posti di lavoro in Cina nel settore del tessile, che conta su 19 milioni di addetti.

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