Roma - David Tobini, il primo caporalmaggiore degli alpini ucciso lunedì in Afghanistan, ha ricevuto il saluto estremo da parenti, amici, commilitoni e istituzioni nella Chiesa di Stato di santa Maria degli Angeli, a Roma. La stessa che in questi anni ha visto celebrare le esequie di tanti ragazzi che come David hanno perso la vita lontana da casa, dall’Italia.
A tutti loro e a chi è ancora impegnato nei teatri di guerra è andato oggi il pensiero del Presidente del Senato, Renato Schifani: "Sono molto preoccupato e amareggiato per ciò che succede in Afghanistan. Io sono stato in quelle zone di guerra e di quei ragazzi dobbiamo essere orgogliosi: quel tipo di vita non si fa per 5 o 10 mila euro in più ma perchè si crede nel proprio paese".
La salma del primo caporal maggiore è arrivata a Roma con un C130 dell’aeronautica militare, atterrato a Ciampino alle 10 in punto. Ad attenderla, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, le vice presidenti del Senato, Rosy Bindi, e della Camera, Emma Bonino, il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi. Un omaggio commosso, nel momento in cui l’Aula di Palazzo Madama votava il rifinanziamento delle missioni all’estero. Un via libera che, per il ministro della Difesa Ignazio La Russa, "ha certificato la vicinanza e la gratitudine nei confronti delle Forze Armate".
Una gratitudine che si è manifestata in Piazza dei Cinquecento, davanti al sagrato della Chiesa di Stato: il feretro, avvolto in un tricolore, è stato accolto da un applauso della folla, mentre un picchetto d’onore interforze è stato schierato all’esterno della basilica con la banda dell’esercito a suonare il silenzio in onore della 41esima vittima caduta in Afghanistan dal 2004, data di inizio della missione italiana.
Ad attendere la salma, all’Interno della Chiesa, il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il presidente del Senato, Renato Schifani e il presidente della Camera, Gianfranco Fini, oltre a Gianni Letta e Ignazio La Russa. Presenti inoltre le più alte cariche militari, dal capo di stato maggiore della difesa, generale Biagio Abrate, al capo di stato maggiore dell’esercito, Giuseppe Valotto, al comandante generale dell’arma dei carabinieri, Leonardo Gallitelli e al comandante generale della guardia di finanza, Nino Di Paolo.
"Caro David, a nome della nostra patria noi ti diciamo grazie per aver reso tutti più capaci di sperare e collaborare alla realizzazione di una sola famiglia umana", sono state le parole dell’omelia di monsignor Vincenzo Pelvi: "I nostri soldati - ha aggiunto - custodi della vita, presenti nei teatri operativi con serietà e determinazione, non sono aiutati nè dalle nostre sensibilità altalenanti, nè da interessi di parte, nè da comportamenti intenti solo a mercanteggiare.
Occorre proteggere l'orizzonte dell'umanità e mostrare come la fiducia nelle istituzioni internazionali sia l'unica possibilità per uscire dalla logica chiusa delle nazioni. Solo motivazioni di carattere etico, cioè la consapevolezza di appartenere all'umanità in quanto tale, possono aprire l'animo alla conoscenza del vero bene umano".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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