Luminaria cade in galleria: passante ferita

«L’abbiamo vista morta. C’era sangue dappertutto, non potevamo pensare ad altro, solo al fatto che ci stava morendo lì, sotto gli occhi. E che noi due non potevamo fare nulla...».
Pronto soccorso del Policlinico, ieri, ore 14.30. Bruna Moioli, 69 anni e Carla Arrigoni, 72, hanno gli occhi rossi e i volti tirati di chi, ripresosi da un’emozione fortissima, non riesce a recuperare la serenità. Il lettino da cui spunta la testa fasciata di Rosanna Moioli Francia - la 71enne sorella della signora Bruna e cugina della signora Carla - attraversa il corridoio. «La portano a fare la Tac» spiega la figlia Elisabetta, 48 anni, giornalista de La7 al padre Alberto, avvocato, che vede la moglie allontanarsi con un infermiere. Hanno i cappotti e le giacche aperte di chi ha abbandonato in tutta fretta quello che stava facendo quando ha ricevuto la telefonata che non vorresti mai ricevere. Nella quale si diceva che la signora Rosanna, mentre si trovava con la sorella e la cugina a passeggio nell’Ottagono, in galleria Vittorio Emanuele, era stata travolta da un grosso calcinaccio e poi uno dei dodici grossi cuori in argento di Swarovsky staccatasi dalla volta della galleria Vittorio Emanuele.
Erano le 12.14 di ieri. «Io, mia sorella Rosanna e mia cugina Carla c’incontriamo tutti gli anni, prima di Natale, per farci gli auguri e intanto passeggiamo un po’ per il centro - racconta la signora Bruna indicando la cugina -. Vivo a Pavia, loro qui a Milano. Quando è successo avevamo appena deciso di andare a Palazzo Marino a visitare la mostra di Tiziano. All’improvviso io e Carla, che eravamo un passo dietro a mia sorella, abbiamo visto quel pezzo di volta piombarle addosso, tra la schiena e il collo, seguito subito dopo dal grosso cuore. Anche quello frantumatosi addosso a Rosanna...Non dimenticherò mai il sangue, ce n’era tanto e dappertutto...».
Rosanna Moioli è stata trasportata immediatamente con un’ambulanza del 118 al Policlinico, in codice giallo: la donna, infatti, non ha mai perso conoscenza e, tra il primo pomeriggio e la sera, è stata sottoposta a due Tac che hanno dato esito negativo. «Ha il setto nasale fratturato - spiegherà più tardi il marito Alberto -. Inizialmente capiva quello che le si diceva, quello che era accaduto, ma non riusciva a spiegarlo a parole. Effetti del trauma cranico, ci hanno spiegato i medici. Infatti più tardi si è stabilizzata e, quando ci ha visto entrare nella stanza d’ospedale, si è emozionata, ha iniziato a piangere. Ma era lucidissima: si è ricordata che tra due giorni doveva andare al Teatro Nuovo a vedere il “Christmas show“ con la nipotina e ci ha indicato dove ha messo i biglietti. Per stanotte (ieri per chi legge, ndr) resterà ricoverata in osservazione e i medici dicono che, per precauzione, non scioglieranno la prognosi. Poi, dopo una visita con l’otorino, probabilmente la dimetteranno. La denuncia? La farò quando avrò il referto medico».
Maurizio Cadeo, assessore comunale all’Arredo urbano ha accompagnato la famiglia Moioli-Francia in ospedale. Dove il sindaco Letizia Moratti ha chiamato per sincerarsi delle condizioni della signora Rosanna e offrire tutto il suo appoggio al marito. Intanto l’ottagono centrale della Galleria veniva recintato e tutta la decorazione Swarovsky rimossa per precauzione dai vigili urbani.
«Una folata di vento ha reciso i tiranti di nylon della luminaria innescando un movimento rotatorio di tutta la decorazione che ha fatto uscire uno dei cuori dal gancio che lo assicurava al cavo portante d’acciaio - ha spiegato l’assessore -. Tuttavia bisogna capire se il megaschermo montato per la prima della Scala proprio nel punto in cui la volta ha ceduto abbia contribuito a provocare l’incidente».


Sempre a causa del vento, e nel timore che crollassero altre luminarie, nel pomeriggio, i vigili hanno chiuso alcuni tratti di corso Buenos Aires: qualche minuto prima dell’incidente in Galleria, infatti, era crollata un’altra decorazione natalizia in piazza San Babila. I vigili del fuoco hanno effettuato più di 100 interventi per alberi e cartelloni caduti.

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