Le luminarie? Anziché Parigi copiamo Tokio

Non so quante siano le persone che ultimamente si siano recate a Tokyo, una città dove i cristiani hanno una rilevanza molto modesta ma che in occasione del Natale si mostra con tutte le decorazioni luminose in maniera spettacolare. Si riferiscono all'arte passata, ad avvenimenti fantastici, alle leggende, al design. Ed ecco qui il punto. Ma come, una città come Milano, dove il design impera, dove viene nominato ad ogni piè sospinto, dove del Salone se ne parla da mesi, dove ogni angolo si sta organizzando per avere spazi da a offrire ad aziende e creatori, dove al limite tutto si spaccia per design, nelle sue decorazioni natalizie non ha espresso tutto il suo potenziale. Tra gli esempi costruiti ed illuminati figurano situazioni che lasciano perplessi, colori ed abbinamenti discutibili, angeli che si rincorrono verso le cascate di ghiaccio azzurro della stazione Centrale, piazze che ricordano la pubblicità dell'involucro dei Baci Perugina. Certo uno sforzo, anche grande, è stato fatto per esempio con gli Champs Elisées di corso Sempione. Però mi chiedo: non esistono scenografi di grande classe nel nostro Paese? Eccome.

Ma non esistono artisti di grande capacità? Eccome. Ed allora perché non li usiamo in queste occasioni? Si potrebbe fare qualcosa di veramente originale, magari per il prossimo anno, rendendo la città ancora più bella e allegra. Basterebbe fare un salto a Tokio.

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