Al di là dei numeri ciò che più fa discutere è la presenza di alcuni esponenti della maggioranza - non del Governo, perché Prodi l'ha espressamente - ma soprattutto quegli striscioni che sottolinenano una certa vicinanza con i presunti Br arrestati lunedì. "Non l'ho visto e certamente non sono d'accordo. Ma resta comunque uno striscione seppellito da duecentomila persone che dimostrano su altro''. Così Giorgio Cremaschi, della segreteria generale della Fiom, risponde a chi gli fa presente l'esposizione di uno striscione che solidarizza con i brigatisti arrestati. Un modo come un altro per prendere le distanze dall'accaduto. Anche se il messaggio scritto su quello striscione resta lì, scolpito nella pietra.
Giordano: l'esecutivo ascolti il movimento ''Io chiedo al governo di ascoltare le ragioni del movimento perché è una risorsa straordinaria per l'Unione che senza il rapporto con il movimento rischiamo di perdere il contatto con la gente''. Il leader del Prc Franco Giordano invita il governo a considerare il popolo pacifista non come antagonista ma come interlocutore. ''Solo chi non conosce il movimento della pace poteva costruire un clima di allarme''.
Diliberto, allarmismo creato ad arte ''E' stato creato ad arte un allarmismo intorno a questa manifestazione francamente assurdo, invece ci è venuto incontro perfino il cielo in questa meravigliosa giornata. C'e' tanta gente - sorride il segretario dei Comunisti italiani - ho visto bandiere di partiti di tutta l'Unione, anche tante della Margherita, credo che il governo debba tenere conto che esiste un grande popolo della pace che e' tra l'altro gran parte del suo elettorato''.
Casarini, il governo cambierà idea ''L'allarme lanciato da alcuni ministri - ha affermato il leader dei Disobbedienti Luca Casarini - serviva a incutere paura, per non far partecipare la gente e creare un clima di paura che non c'è. 'Secondo me se teniamo duro il governo cambierà idea: anche in Val di Susa volevano fare la Tav''.
Schifani, seppellita la credibilità "E' stata l'apologia dell'ambiguità. Lontani da Prodi, ma attaccati senza riserve al potere: questo il messaggio di oggi della sinistra più o meno radicale. Così, in sostanza, è stata seppellita la credibilità della politica del centrosinistra e del presidente del Consiglio''. Lo afferma il presidente dei senatori azzurri, Renato Schifani. ''Quando mercoledì il ministro degli Esteri D'Alema verrà in Senato, non potrà ritenere archiviate le posizioni dei partiti della sua coalizione che a Vicenza hanno manifestato contro scelte di politica estera assunte dal loro governo e relative al rispetto di accordi internazionali".
Bondi: prevale il massimalismo ''La disfida di Vicenza, tutta interna alla sinistra, ha visto prevalere ancora una volta il movimentismo estremista che si riconosce in Bertinotti, che non esita a sfilare con chi inneggia alle Brigate rosse e che da oggi condizionerà sempre più pesantemente l'azione del governo in senso massimalista e antiamericano''. E' quanto dice in una nota, diffusa a Firenze, il coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi. ''Lo dimostrano - prosegue la nota - le dure critiche e le richieste di scuse subito partite nei confronti di Rutelli e di Amato. Si è aperta così una nuova, convulsa pagina della guerriglia dentro un'Unione che è sempre più di lotta e sempre meno di governo. Tutto ciò a spese dell'Italia e della sua credibilità".
Fassino: mantenere gli impegni assunti ''Un Governo deve tenere conto di tante cose, di una manifestazione, ma anche dell'opinione dei tanti che a quella manifestazione non c'erano, così come degli impegni internazionali che un Paese ha contratto''. Lo ha detto il segretario dei Ds, Piero Fassino. "C'é uno spazio di discussione che non è "base sì-base no", ma è come realizzare la base e noi pensiamo che il Governo debba agire perché si discuta di ridurre al massimo l'impatto sulla città di Vicenza di questo insediamento''.
Boselli, la protesta non fa cambiare le decisioni ''In Italia ciascun cittadino è libero di protestare in modo pacifico e non violento, ma nessuno coltivi l'illusione che in questo modo si possano imporre cambiamenti alle decisioni prese dal Governo''. Ad affermarlo è Enrico Boselli segretario dello Sdi.
Cento: Amato è stato sconfitto ''Il ministro Amato è uno sconfitto dalla manifestazione di oggi. Ha sbagliato: non si va in Parlamento a mettere insieme cose che non c'entrano nulla come gli arresti delle nuove Brigate rosse e il corteo di Vicenza contro la base americana''. Il sottosegretario all'Economia Paolo Cento (Verde) ha commentato così, dagli studi tv di La7, l'andamento della manifestazione contro l'allargamento della base americana.
Cossiga: sinistra radicale ridicolizzata "Al termine della grande manifestazione di Vicenza, bisogna dare atto a Romano Prodi, a Massimo D'Alema e ad Arturo Parisi di aver sbattuto nel ridicolo i pacifisti e la sinistra radicale, ribadendo in diretta attraverso il 'capo di stato maggiore di Massimo', il senatore La Torre, e con la puntuale precisazione telefonica dell'ultratlantico Parisi, che l'autorizzazione data al Pentagono per l'ampliamento della base di Vicenza, punto focale del quadrilatero d'attacco americano nei confronti del Medio Oriente, è 'irrevocabile'. Lo sottolinea il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga.
Mastella: il problema si riproporrà al Senato ''Tranne qualche imbecille e qualche cartello dalla grammatica inaccettabile inneggiante al terrorismo - dichiara il ministro della Giustizia Clemente Mastella - tutto si è svolto con grande civiltà. Il problema però è uno solo e si riproporrà mercoledì quando al Senato ci confronteremo sulla politica estera. La coalizione di centrosinistra è unita sulla politica estera? Crediamo che l'Europa debba saldarsi con la politica estera degli Stati Uniti? Se su questa linea la maggioranza di governo avra' i numeri, tutto bene. Se invece dovessimo registrare che in politica estera non c'è maggioranza, allora purtroppo la maggioranza non ci sarà neppure per il governo''.
Altre reazioni nella Cdl Mario Landolfi (An) parla di ''chiara impronta anti-occidentale e anti-americana'', mentre Altero Matteoli preferisce l'ironia e si chiede se il governo intenda usare ''l'attak per mettere insieme ciò che non si tiene piu'''. Il collega di partito Adolfo Urso sottolinea invece come ''un corteo che inneggia alle Br o ad atti terroristici crei qualche preoccupazione''. Sfumature diverse nella posizione dell'Udc, sintetizzata dal segretario Lorenzo Cesa. Il centrista, dicendosi ''soddisfatto'' per l'assenza di incidenti nonostante qualche ''inaccettabile striscione'', definisce ''schizofrenico il comportamento della maggioranza'' e lancia un appello a Romano Prodi affinché ''tenga la rotta e rispetti gli impegni in politica estera''.
Per la Lega Nord parla Roberto Castelli, che accomuna il corteo di Vicenza a quello della Cdl del 2 dicembre scorso. ''Due manifestazioni agli antipodi tra di loro, ma comunque tutte e due contro Romano Prodi e la sua linea di Governo'', afferma il senatore del Caroccio che suggerisce al premier di ''riflettere''.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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