M5, protesta degli universitari: «La Bicocca è irraggiungibile»

Un’ora nel traffico per arrivare in facoltà

Tra tre anni, loro sperano di non esserci più. O, meglio, sperano di aver chiuso con il mondo dell’università e - diploma di laurea in mano - di essersi già tuffati nel mondo del lavoro. Nel frattempo, attendono il giorno della nomina a dottore - l’apice della carriera universitaria - tra appelli d’esame, libri e appunti. Ma dallo scorso 28 ottobre, a far compagnia agli studenti della Bicocca, s’è messo anche il cantiere per la costruzione della linea 5 della metropolitana, rendendo, a detta degli studenti, il polo universitario a nord-ovest della città una piccola «cattedrale nel deserto». Per gli studenti è così nata una nuova «mission impossible» da fronteggiare quotidianamente: raggiungere l’università in auto. Missione che tra traffico, cantieri a cielo aperto e strade off-limits si fa ogni giorno più ardua.
«Soprattutto quando ho lezione alle prime ore del mattino - lamenta Fabio, matricola in Scienze dei Materiali - attraversare viale Fulvio Testi in auto è diventato quasi impossibile. Io arrivo dalla periferia a Nord di Milano e sono costretto a passare nella zona dove è stato aperto il cantiere: l’ingorgo si crea ad un semaforo all’incrocio col viale che prima di superare guardo scattare ogni mattina almeno quattro volte: è li che perdo venti-trenta minuti immerso nel traffico». Stesso problema per Marco, 23 anni, alle prese con gli ultimi esami in Scienze della Comunicazione «Arrivo ogni mattina da Paderno Dugnano - lamenta - e da quando hanno aperto i cantieri ci impiego il doppio del tempo: a volte anche un’ora. Ho provato anche strade alternative, ma è un caos ovunque».
Forse la soluzione migliore è quella di Andrea, presto dottore in Psicologia della Comunicazione: «Per evitare il traffico, parcheggio lontano da Fulvio Testi e poi vado in università a piedi: così ci metto dieci minuti, altrimenti ci vorrebbe il doppio del tempo». «Insieme all’apertura del cantiere - spiega Laura, neo-laureata in economia e già immersa negli studi del biennio magistrale - è cambiato il senso di percorrenza di alcune strade: io non ne sapevo niente e il primo lunedì mi sono ritrovata a Cinisello. Peccato che dovevo andare verso la stazione Centrale».


Alla preoccupazione e alle lamentele degli studenti, però, è prontamente giunta la rassicurazione dell’università Bicocca: «Ancora non abbiamo fatto richiesta di provvedimenti al riguardo - spiegano - però la situazione è costantemente monitorata dal nostro “Mobility Manager” che lavora fianco a fianco ai vigili urbani: vedremo come si svilupperà la situazione e, nel caso, avanzeremo delle proposte al Comune per richiedere le opportune modifiche al piano». I «bicocchiani», insomma, possono dormire sonni tranquilli.

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