
Dovrebbe arrivare oggi qualche certezza o almeno qualche indicazione sul prossimo direttore musicale del teatro alla Scala. Il sovrintendente Fortunato Ortombina farà una relazione al consiglio di amministrazione a cui presenterà anche la prossima stagione. Come sostituto di Riccardo Chailly - che ha prolungato il suo contratto di un anno, quindi fino al 2026 - sembra ormai tramontata l'ipotesi dell'arrivo di un altro milanese doc, Daniele Gatti. Negli ultimi tempi si sono fatti largo nomi diversi, da Kirill Petrenko, attuale guida dei Berliner, a Michele Mariotti, il cui contratto con l'Opera di Roma è in scadenza nel 2026. Prende però corpo l'idea di un incarico per Myung-Whun Chung, direttore sudcoreano di fama mondiale, che ha un lungo legame con la Scala e con la Filarmonica, di cui è stato nominato direttore emerito, oltre a poter vantare un ottimo rapporto con Ortombina. Un'idea corroborata dalla voce insistente che dovrebbe essere lui a dirigere l'inaugurazione della stagione il 7 dicembre 2026 con «Otello». A ravvivare la riunione del cda saranno anche i sindacati.
La Cub ha annunciato un presidio con volantinaggio per dire al sindaco Giuseppe Sala, che è presidente del teatro, che «i lavoratori non sono un costo ma sono il teatro», mentre Cgil, Cisl, Uil e Fials hanno firmato un lunghissimo comunicato critico sulle esternalizzazioni, che chiede la stabilizzazione dei precari. «Non è accettabile che il contributo economico stanziato dall'amministrazione comunale - hanno scritto - risulti tra i più bassi delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane».
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