L’Expo come le Olimpiadi di Londra. Per l’esposizione universale scatta il modello che la capitale inglese ha messo in atto per i giochi del 2012: tutti i cantieri sono supervisionati dal Ministero degli interni. E un meccanismo simile, dopo la lettera inviata il 23 gennaio da Letizia Moratti al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, partirà a breve anche per l’Expo 2015. Lo ha confermato lo stesso Letta al sindaco ieri mattina: per evitare infiltrazioni criminali, la società di gestione dell’evento potrà fare affidamento su un comitato interistituzionale di vigilanza sugli appalti e sulle persone che - direttamente o indirettamente - lavoreranno o avranno a che fare con i soggetti preposti all’organizzazione. Replicando indirettamente al procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, secondo il quale il rischio di mani mafiose sugli appalti per Expo sarebbe sottovalutato dagli amministratori locali, la Moratti fa presente che «io per la verità mi ero mossa fin dal 23 gennaio, quindi ben prima che si svegliassero altri a parlare di infiltrazioni mafiose, scrivendo una lettera alla presidenza del Consiglio per chiedere che costituisca con un decreto (di cui ho inviato una bozza) un comitato di vigilanza proprio sul tema degli appalti e del lavoro all’interno della società». Ne faranno parte rappresentanti del ministero dell’Economia, delle Infrastrutture, dell’Interno e del Lavoro, il premier e il prefetto di Milano che lo presiederà. Potrà avvalersi anche di un nucleo delle forze dell’ordine ad hoc e della collaborazione dell’Osservatorio regionale sulle opere pubbliche. «Dovrà fare un monitoraggio degli interventi e fornire informazioni preventive agli organi di gestione», spiega il sindaco. Uno strumento insomma che «garantirà ad Expo la massima trasparenza e la più assoluta legalità sugli appalti per le opere». Sarà «uno strumento preziosissimo».
Non toglie nulla, ma certo rende meno urgente la creazione della commissione antimafia chiesta dal consiglio comunale e il cui destino, dopo lo stop iniziale del prefetto e la riapertura del confronto sulla sua esigenza o meno, non ha ancora un destino certo. Il sindaco conferma che «l’aula è sovrana e quindi se desidera istituire un organismo d’indagine, nei limiti delle proprie competenze, lo può fare. Io sono sempre stata favorevole». È ovvio, aggiunge, che «l’organismo che io ho proposto, essendoci il prefetto e i rappresentanti dei ministeri, ha le competenze per poter svolgere compiti di vigilanza».
Il via libera del governo, interviene anche il vicesindaco Riccardo De Corato, «va nella direzione che avevo auspicato, quella cioè di prendere come modello Londra dove il ministero esercita controlli rigorosi e costanti sull’andamento dei lavori per le Olimpiadi.
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