Maggio freddo per l’Europa: -8% Fiat tiene e la quota sale all’8,8%

da Milano

Il mercato dell’auto europeo sconta il caro carburante e l’aumento del costo della vita, e segna un calo del 7,8% a maggio. Per l’Italia il conto in rosso è ancora più pesante e le immatricolazioni vanno giù su base annua del 17,6 per cento. Fiat Automobiles Group, pur condizionata del momento-no del mercato nazionale, totalizza una quota dell’8,8%, in aumento dello 0,3% rispetto all’8,5% di un anno fa e torna quinta tra i costruttori nell’Europa a 15 Paesi più Efta, scavalcando Renault. Le immatricolazioni del gruppo scendono comunque a maggio, in Europa Occidentale, del 4,8 per cento.
Se il mercato italiano non dà slancio al Lingotto, su altri mercati il gruppo torinese si prende comunque le sue soddisfazioni e va forte in Germania (dove aumenta i volumi del 19,7% e la quota dello 0,8%), Francia (volumi a più 33,3% e quota più 0,9%) e Regno Unito (più 14% nei volumi e più 0,5% di penetrazione).
Il marchio Fiat, in particolare, è in crescita in quasi tutti i mercati europei e a maggio segna una quota del 7% (più 0,4%). Nel progressivo annuo le Fiat immatricolate sono quasi 442mila (più 3,6%) e la quota è del 6,9% (6,5% un anno fa). Continua il successo di vendite delle «piccole» italiane: Panda e 500, sono ai primi due posti della classifica delle auto più vendute nel segmento A, sia a maggio sia nel progressivo annuo. Insieme, detengono una quota superiore al 33 per cento. Quasi 11mila le Lancia immatricolate in Europa Occidentale a maggio, per una quota stabile allo 0,9 per cento. Quanto ad Alfa Romeo, il Lingotto rileva come stia tornando ai livelli di vendita e di quota precedenti alla ristrutturazione dello stabilimento di Pomigliano d’Arco, dove vengono prodotte le più importanti vetture del brand. In maggio sono stati immatricolati oltre 11mila modelli (0,9% di penetrazione).
Nel deludente contesto del mercato europeo occidentale (ma anche i nuovi Stati membri, generalmente in forte crescita, segnano a maggio un calo del 4,2%), la Francia è l’unica a sorridere e segna un aumento sia sul mese (più 7%) sia nel cumulato (più 5,2%), in scia alla nuova tassazione bonus/malus legata alle emissioni che ha dato impulso alle auto più piccole.


Intanto, l’Anfia (filiera nazionale dell’auto) parte all’attacco di Bruxelles: la proposta sui limiti alle emissioni di anidride carbonica, avanzata dalla Ue, costituirebbe «una penalizzazione nei riguardi delle vetture compatte e più efficienti sul piano dei consumi».

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