«La maggioranza discrimina le scuole private»

«La maggioranza discrimina le scuole private»

«Dalla maggioranza di centrosinistra alla Regione Lazio giunge un pessimo segnale in materia di politiche per l’istruzione e un’inaccettabile discriminazione contro le scuole private». Lo riferisce il consigliere regionale di Forza Italia e vicepresidente della Commissione Istruzione, Formazione Professionale e Diritto allo studio alla Pisana, Giorgio Simeoni, commentando la proposta di legge presentata dal Prc e dagli assessori regionali al Bilancio e al Lavoro, Luigi Nieri e Alessandra Tibaldi, entrambi esponenti del partito di Bertinotti.
«I consiglieri di Rifondazione Comunista e, fatto inusuale, gli stessi assessori Nieri e Tibaldi - dichiara Simeoni - hanno presentato una proposta di legge intitolata “Diritto al sapere” che, dietro il titolo rassicurante e condivisibile, nasconde in realtà un duro attacco contro l’istruzione privata: si tratta di una posizione ideologica e massimalista che rischia di intaccare il pluralismo della domanda e dell’offerta educativa e di mettere in difficoltà migliaia di famiglie.
«La bozza di legge di Rifondazione Comunista - continua l’esponente di Forza Italia - è assente di previsioni di spesa e di relativa copertura finanziaria. Inoltre intende sostenere non i cittadini del Lazio nel loro complesso ma solo quelli che frequentano le scuole pubbliche. Infine, istituisce una fantomatica “conferenza permanente per il diritto allo studio” che dovrebbe fornire pareri “obbligatori e vincolanti”. Nascerebbe in questo modo un organismo che vincolerebbe il governo regionale rispetto a provvedimenti amministrativi in materia di istruzione.
«L’assessore competente Silvia Costa - conclude Simeoni - oggi era assente nella competente commissione consigliare e pertanto non si è espressa al riguardo. Non ho dubbi che la sua assenza sia giustificata. Tuttavia, rispetto a una iniziativa tanto inutile e dannosa credo sia opportuna una sua presa di posizione per far capire ai cittadini del Lazio qual è la linea politica della Giunta Marrazzo su un tema tanto importante.

A essere maliziosi, verrebbe da pensare che il gruppo consiliare di Rc, assessori compresi, abbia voluto attraverso un aut aut aprire un confronto con le altre forze politiche della coalizione di centrosinistra che dall’istruzione si estende ad altri settori strategici dell’attività regionale».

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