Rischia di essere un altro fronte, l'ennesimo, di scontro. Ma i toni, almeno quelli di Palazzo Chigi - a differenza di quelli del governatore lombardo Attilio Fontana (foto) - restano bassi, seppur decisi, per non alimentare polemiche e attendere la decisione dei giudici della Consulta. Alla questione di «legittimità costituzionale», sollevata dal gip di Milano, sul decreto del Governo Meloni del 2024 che ha ribadito la qualificazione di ente di diritto privato della Fondazione Milano-Cortina, l'esecutivo risponde con una nota in cui spiega che «accoglie con serenità e piena fiducia il percorso avviato e attende l'esito della pronuncia della Corte costituzionale, organo di garanzia preposto alla tutela della Costituzione e delle leggi». E ribadisce che il governo «ha operato e continua a operare per assicurare la migliore riuscita dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali. A tal fine, ha posto in essere le basi giuridiche e organizzative necessarie affinché l'evento si svolga al meglio, nel pieno e trasparente rispetto delle regole e della normativa nazionale ed europea». L'obiettivo è garantire «la massima trasparenza e l'efficace realizzazione dell'appuntamento sportivo, un'occasione di importanza strategica che conferirà ulteriore lustro e prestigio alla Nazione intera».
Durissimo con le toghe invece il presidente della Regione Lombardia, Fontana: «I magistrati stanno cercando di mettere delle zeppe in un'organizzazione che sta funzionando e sta dando risposte eccellenti». E ancora: «Aspettiamo l'esito della decisione della Suprema Corte, ma tutti i comportamenti commessi in vigenza della legge in questione credo escludano la sussistenza di qualunque reato: è anche abbastanza anomalo il comportamento della Procura», sottolinea Fontana, ricordando che «quando partirono le Olimpiadi, il governo stabilì che la Fondazione che avrebbe avuto in gestione l'organizzazione dei Giochi dovesse essere di diritto privato. Improvvisamente salta fuori che è di diritto pubblico e cambia tutto. Per organizzare un evento importante come le Olimpiadi ci vuole elasticità che il pubblico non ci consente di avere». Il presidente di Fondazione Milano Cortina Giovanni Malagò non vuole nascondere di essere «preoccupato»: «Io non ho mai pensato che avessimo una natura giuridica diversa, perché da subito l'Avvocatura generale dello Stato aveva sostenuto la tesi che eravamo dei soggetti privati, l'impostazione del bilancio, del budget è sostenuto con ricavi privati. L'impostazione del bilancio, del budget, è sostenuto con ricavi privati - aggiunge - Il Cio è sicuramente un'associazione privata, da sola vale mal contato più del 40% del budget. Poi gli altri sono sponsorizzazioni, sono attività di marketing ecc. Quindi massimo rispetto per la magistratura, ma consapevolezza oggettivamente suffragata anche da una legge dello Stato». Toni misurati invece dal governatore del Veneto Luca Zaia che ha ribadito che l'evento «porterà almeno 5 miliardi e 300 milioni di Pil. Le Olimpiadi daranno vita a un nuovo Rinascimento non solo per l'area dolomitica, ma per tutto il Paese. Concentriamoci su questo. Bisogna fare squadra.
Se continuiamo con questi dibattiti, non ne verremo fuori». Per il presidente nazionale del Coni Luciano Buonfiglio «Fondazione Milano-Cortina, ha operato nel diritto e nel rispetto delle regole. Rispetto di tutti, ma rispetto anche di Milano-Cortina».