Mago e Paron, derby infinito: ora la sfida è per una via

Che derby! Sfide in bianco e nero, i tifosi sui popolari o nei distinti con cappello, «paltò» e radiolina. Fischi, applausi ma niente ultrà, bombe carta e cariche della celere. Helenio Herrera e Nereo Rocco, il «Mago» contro il «Paron» più o meno mezzo secolo fa. Storie di tattiche, pretattiche, garroni e stregonerie. Storie di un calcio che purtroppo non c’è più e che è quindi giusto ricordare. Come vorrebbe il consigliere comunale milanese del Pd, Rosario Pantaleo che ha presentato due mozioni per chiedere che il capoluogo lombardo ricordi questi due grandi allenatori «milanesi» con una via, una piazza o un giardinetto. Un’iniziativa un po’ amarcord che però ha tutta una sua logica: «La richiesta che venga intitolato un luogo al “Mago“ nerazzurro e al “Paron“- spiega Pantaleo- servirà per guardare a quei tempi come elemento di forza e sobrietà. Orgoglio e valori, validi ancora oggi, per sottolineare quanto Milano fosse grande a quei tempi anche grazie allo sport vissuto in maniera certamente più sobria degli ultimi anni, e di quanto la nostra città fosse importante nel mondo». E così la sfida infinita tra due mister arrivati a Milano nei primi Anni Sessanta riprende.

Il «Mago» prelevato da Angelo Moratti nientemeno che dal Barcellona nel 1960, il «Paron» catturato nell’estate del ’61 a Padova dal presidente Andrea Rizzoli. Due mondi, due modi completamente diversi di intendere il pallone. Ma sue pezzi di storia che Milano dovrebbe giustamente ricordare.

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