«Mai successa una cosa simile Ora i ragazzi devono sapere»

«In vent’anni che mi occupo di oratorio estivo non è mai capitato nulla del genere. Mai, lo posso assicurare». Don Alessio Bianchi, 37 anni è responsabile del campus estivo della parrocchia diretta da don Adrio Cappelletti, di San Giovanni dei Morenti, tra viale don Luigi Orione e via Bernardo Celentano, proprio ai limiti tra via Padova e Crescenzago. Dietro gli occhialini di metallo sorride amareggiato don Alessio. Sono le 17.15 di ieri pomeriggio. Appena quattro ore prima un balordo di 59 anni - intrufolatosi con un pretesto nell’oratorio della parrocchia invaso da 140 ragazzini delle elementari e delle medie perché in questi giorni vi si svolge il campus estivo - si è fatto accompagnare in bagno da una bimba di 8 anni e, dopo averle messo le mani addosso, averla spogliata e palpeggiata, si è masturbato davanti a lei. Quindi ha tentato di fare lo stesso con una sua amica di 9 anni che, però, si è messa a gridare e ha dato l’allarme. L’«orco» ha poi cercato invano la fuga: due animatori del campus - entrambi studenti sedicenni - l’hanno bloccato lungo il Naviglio della Martesana. Quindi i carabinieri hanno fatto il resto, portandolo in caserma e spedendolo più tardi a San Vittore con l’accusa di violenza sessuale.
La voce dell’accaduto si è sparsa nella zona ma quando, poco dopo le 17, la folla di madri, padri e nonni che vanno a riprendersi i bambini, si assiepa accaldata davanti ai cancelli del grande oratorio, la gente non sembra troppo spaventata.
«L’hanno preso, questo è l’importante. E alla bambina non è accaduto nulla» sorride Tiziana, 41 anni, madre di Maddalena e Marcello, rispettivamente 11 e 7 anni, entrambi frequentatori del campus.
«La mamma della bimba molestata mi ha telefonato dalla clinica Mangiagalli (dove la piccola è stata portata per farla controllare dai medici dell’Svs, il Servizio violenze sessuali, e controllare che tutto fosse a posto, ndr) per dirmi che la piccola vuole partecipare a tutti i costi alla festa che faremo domani (oggi per chi legge, ndr) al termine del campus estivo» assicura don Alessio. Che si allontana per sedersi a terra, in un angolo del grande oratorio all’aperto e parlare con gli educatori, un gruppo di una trentina di giovani che lo ascoltano attenti.
«Ho dovuto discutere con i ragazzi più grandi dell’accaduto. - spiega don Alessio -. Sono stati proprio due di loro a catturare il responsabile di questa bruttissima storia. Sono tutti giovani grandi e intelligenti, avevano il dovere di capire, di sapere con precisione cos’è accaduto. Non c’è nulla da nascondere».


«Purtroppo queste cose accadono: proteggere anche luoghi come questo, un oratorio che sembra il posto più a prova di bruto del mondo, non è facile - sorride mesta una nonna di 77 anni che abbraccia il suo nipotino e intanto gli dà le monetine per comprarsi il gelato al baretto -. E comunque, al tempo stesso, bisogna sdrammatizzare: l’oratorio è un posto come tanti altri. E l’orco, come nelle favole, può nascondersi ovunque. Anche tra le mura di casa nostra».

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