Malagrotta: Alemanno chiede una proroga
10 Dicembre 2008 - 03:12STRATEGIA Il primo cittadino rifiuta lipotesi della nuova discarica a Monti dellOrtaccio: «Ho dato mandato allAma per individuarne una di proprietà pubblica»
Il sindaco Alemanno ha chiesto ufficialmente al presidente della Regione Marrazzo la proroga di un anno del funzionamento della discarica di Malagrotta, rifiutando nel contempo lipotesi di aprire una nuova discarica a Monti dellOrtaccio, come era stato proposto precedentemente dagli Uffici della Regione. «La motivazione di questa scelta deriva dallinaccettabilità di aprire una nuova discarica nella stessa zona di Malagrotta e in unarea di proprietà dello stesso imprenditore Manlio Cerroni, che già gestisce limpianto attuale - si legge in una nota del Campidoglio. - Contestualmente il sindaco Alemanno ha dato mandato allAma di individuare e mettere in funzione entro la fine dellanno una nuova discarica di proprietà pubblica, in attesa che il Piano regionale dei rifiuti venga adeguato per poter porre termine allo smaltimento dei rifiuti attraverso il conferimento in discarica, con la creazione di nuovi impianti e con laumento della raccolta differenziata».
«È importante il no del sindaco Alemanno alla realizzazione della nuova discarica a Monte dellOrtaccio - commenta il presidente della Commissione Ambiente del Comune Andrea Di Priamo -. Sono certo che la parola data dal primo cittadino sarà rispettata. La proroga alla chiusura della discarica di Malagrotta è data solo da questioni tecniche legate allindividuazione e allallestimento del nuovo sito. Nel frattempo lAma è chiamata a dare il via a una nuova fase di gestione dei rifiuti, anche in base agli indirizzi approvati dal consiglio comunale tra i quali una lotta contro levasione della Tari».
Critici invece i Verdi: «Ora è tutto più chiaro - dice il capogruppo al consiglio regionale Enrico Fontana -. Con la decisione del sindaco di chiedere la proroga della discarica di Malagrotta, i cittadini di questa zona sanno cosa li attende: continueranno a subire la mancanza di scelte chiare sulla riqualificazione ambientale di unarea che attende da anni la fine di una servitù». «Avevamo segnalato da tempo - aggiunge Fontana - che la realizzazione dellimpianto di gassificazione non avrebbe risolto i problemi relativi al funzionamento della discarica.