In malattia per colpa dello smog: persi 675mila giorni di lavoro

Paolo Crosignani, direttore dell’unità di epidemiologia ambientale dell’Istituto nazionale dei tumori, ha presentato ieri il dossier «Effetti a breve e a lungo termine dell’inquinamento atmosferico sulla salute umana», basato sulla concentrazione di polveri sottili che i milanesi hanno respirato nel 2006. I nuovi dati sono allarmanti. Fatto prevedibile, visto che nella nostra città la concentrazione media giornaliera di microparticolato nell’anno passato è stata decisamente superiore ai limiti consentiti.
Sono stati 1.575 i decessi causati dall’eccesso di concentrazioni di particolato sottile e 675.957 le giornate di lavoro perse. Secondo lo studio dell’Istituto nazionale dei tumori se il Pm10 venisse contenuto entro i 30 microgrammi per metro cubo, a lungo termine (10-20 anni) si otterrebbe una riduzione dei casi di tumore al polmone. Inoltre fin da subito si registrerebbe una riduzione dei casi di bronchite acuta nei bambini, dei ricoveri per cause respiratorie e cardiache e degli attacchi d’asma.
In sostanza, se si riuscisse a dimezzare l’attuale livello di polveri sottili, pari a 60 microgrammi per metro cubo, e a mantenerlo tale per almeno dieci anni, ciascun milanese guadagnerebbe un anno e mezzo di vita. Non bisogna, infatti, pensare che gli effetti negativi colpiscano solo la parte più vulnerabile della popolazione: l’inquinamento agisce peggiorando la salute di ogni singolo cittadino.
Proprio alla luce di queste valutazioni Legambiente e l’Associazione medici per l’ambiente in collaborazione con la Società italiana di medicina generale e con il contributo dell’Associazione italiana filtri particolato, hanno lanciato la campagna nazionale «Polveri sottili nell’aria». Negli oltre 60mila studi medici d’Italia sarà distribuito un volantino che aiuterà i cittadini a conoscere il Pm10, la sua composizione, i suoi effetti sulla salute e, cosa ancora più importante, come ridurre l’inquinamento attraverso le proprie azioni.

Infatti per risolvere il problema del traffico veicolare, principale imputato della produzione di polveri sottili, è necessario, oltre a provvedimenti significativi di lunga scadenza, un radicale cambiamento dei comportamenti.

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