Un malese finisce in manette per immigrazione clandestina

Denunciati anche cinque cinesi: quattro di essi avevano pagato alcune migliaia di euro per essere introdotti in Italia

Favoreggiamento all’immigrazione clandestina. Per questo, un cittadino malese è stato arrestato all’aeroporto di Fiumicino nel corso di un’operazione della polizia, che ha portato anche alla denuncia in stato di libertà di cinque cinesi.
In manette Tneh Hee Lye, 46 anni, giunto la notte scorsa a Fiumicino con un volo da Shangai dell’Air China; sullo stesso volo erano arrivati anche gli altri cinque cinesi che ai controlli dei documenti della polizia di frontiera avevano però presentato passaporti malesi che, ad una verifica, erano risultati contraffatti nella pagina delle foto e dei dati anagrafici. L’Unità Mobile Specializzata, che ha condotto l’operazione, ha però disposto un lungo pedinamento, consentendo agli stranieri di superare i varchi di polizia, per individuare i presunti favoreggiatori. Dopo due ore circa, quattro dei cinesi si sono incontrati con Tneh Hee Lye e un cinese residente in Germania. Tutto il gruppo è andato alla stazione ferroviaria per raggiungere Roma ma, poco prima di salire sul treno, sono stati fermati.
È stato accertato che i due avevano il compito, per conto di un’organizzazione criminale, di condurre in Italia i quattro cinesi ai quali avevano fornito i passaporti falsi. Questi ultimi, di età compresa tra i i 30 ed i 44 anni, denunciati in stato di libertà, hanno dichiarato, senza saper quantificare esattamente quanto, di aver corrisposto alcune migliaia di euro all'organizzazione criminale.


Ulteriori accertamenti sono in corso su quanto rinvenuto durante le perquisizioni e pertanto non si esclude il coinvolgimento di altri membri residenti in Italia.
Dal 2005 ad oggi, nel corso di varie operazioni, la polizia è riuscita a bloccare nello scalo romano l'ingresso clandestino di 26 cittadini cinesi.

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