A Roma la neve entra in tribunale. Non dalle finestre aperte, né dai tetti sfondati. Ma dalla cancelleria, con la Procura che apre un’inchiesta sugli esposti delle associazioni dei consumatori. Codacons e Adoc se la prendono con Protezione civile e Comune per la gestione dell’emergenza neve e per i disservizi causati ai cittadini, con l’Enel per le interruzioni di energia, con l’Anas per le strade ghiacciate. Insomma, la neve finisce sul libro degli indagati. E considerati i tempi della giustizia, qualche risultato arriverà tra una decina d’anni. Sempre che non si archivi tutto alla prossima nevicata. Dal Baltico è in arrivo «Blizzard»,, la tormenta di neve fine e gelata che potrebbe diventare un secondo tormentone di polemiche. Ma il sindaco Alemanno per ora fa il diplomatico: il fascicolo aperto in Procura è «utile e opportuno».
E mentre a Roma si litiga con la carta bollata a Torino fa scandalo la metropolitana andata in tilt per il gelo. Ieri le molte porte dei convogli non funzionavano per il freddo e ben cinque stazioni sono rimaste chiuse per la rottura di diversi tubi ghiacciati. Centinaia di torinesi, intirizziti e incavolati sono rimasti bloccati fuori dai tornelli e poi lentamente caricati su navette sostitutive. Il Gruppo torinese trasporti assicura che oggi la circolazione sarà perfetta e spiega che i disagi sono stati causati da tubazioni interne non coibentate. Nessuno si aspettava un freddo così intenso a Torino, dicono gli esperti. Ma non è una città super efficiente abituata alle intemperie invernali visto che è attorniata da montagne?
Evidentemente qualcosa non quadra visto che anche gli ospedali hanno qualche problemino di tubature esplose a macchia di leopardo. È crollato il controsoffitto del nuovo ambulatorio di Collegno per la rottura di un tubo d’acqua (forse non coibentato). A Pinerolo, le sale operatorie sono bloccate per un guasto al sistema di riscaldamento. Problemi anche all’ospedale di Rivoli sempre per tubi poco efficienti e parzialmente inagibile l’ambulatorio di psichiatria. Si diversifica la Asl di Collegno con una di calotta di ghiaccio sul tetto che ha lasciato tutti i dipendenti al freddo.
Dal Nord al Sud, che se la vede brutta, ieri si sono registrati tre morti: una donna a Milano, un uomo nel Bresciano e un anziano in Irpinia. In alcune zone della Basilicata fiocca da 72 ore: la neve ha raggiunto il metro di altezza (con cumuli fino a tre metri a causa del vento) isolando diverse contrade. A Potenza sono chiuse le scuole da quattro giorni e anche ieri la produzione nello stabilimento di Melfi della Fiat era bloccata. In Puglia per fortuna ha cominciato a piovere ma il sindaco di Roseto Valforte, nel Foggiano, denuncia che iniziano a scarseggiare i farmaci speciali per ammalati cronici.
Diverse famiglie che vivono in campagna sono isolate da tre giorni. Anche in Molise si protesta, ma contro i media. Su Facebook in centinaia, riuniti nel gruppo «Nuova città Campobasso», sfogano l’amarezza di tanti molisani: «Siamo una piccola regione - si legge su un post - ma pur sempre una regione». E ancora: «Abbiamo muri di neve di sei metri. Fateci sentire molisani, fateci sentire italiani». Ognuno ha sue rivendicazioni e le sue buone ragioni. Pure le Ferrovie si difendono. «Abbiamo fatto tutto il possibile - dice l’ad di Fs, Mauro Moretti -, con eventi straordinari per intensità, ubicazione, quantità di precipitazioni nevose, basse temperature. Nonostante ciò abbiamo assicurato la continuità della mobilità ferroviaria sulle principali linee». Una difesa che non convince migliaia di italiani che sono rimasti bloccati per ore o giorni su alcune tratte. Tra quegli sventurati anche una coppia con un bimbo di due mesi che si è preso la polmonite a causa delle carrozze ghiacciate.
E adesso chiederà un
risarcimento esemplare.Ma il freddo ancora non molla l’Italia e ci saranno molti guai da fronteggiare. Oggi è prevista pioggia e domani ancora tanta neve su Emilia, Liguria, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo e Molise.
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