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Maltempo, quattro morti Ma il caldo sta per tornare

Al posto dell’afa al Nord è arrivata la bufera. Violenti temporali, vento fino a 60 nodi, frane sui monti, mare in burrasca. E si contano le vittime. In Cadore hanno perso la vita una donna e suo figlio: Adriano Zanetti e Giovanna Belfi, di 63 e 86 anni, sono stati travolti e uccisi da una colata di fango che ha centrato in pieno la loro casa di Cancia, una frazione di Borca di Cadore, alle pendici del monte Antelao. Erano le 4 del mattino, i due stavano dormendo quando la frana, 60mila metri cubi di acqua, terra e pietre con un fronte di 60 metri, ha travolto la loro abitazione, facendo crollare il solaio. Il fango ha poi invaso l’intero paese. Circa 300 persone sono state fatte sgomberare dalle case, e hanno dovuto passare la notte da parenti e amici o in strutture comunali.
Altre frane staccatesi poco prima dell’alba hanno interessato la località Chiappuzza di San Vito di Cadore, Acquabona di Cortina, a pochi chilometri dal centro ampezzano, e Rio Gere, sulla strada che porta al Passo Tre Croci. Pesanti le conseguenze anche per il traffico. Per alcune ore Cortina è rimasta isolata, con la statale 51 di Alemagna invasa in più punti da massi, acqua e fango. C’è voluto il lavoro frenetico dei vigili del fuoco, della protezione civile e di carabinieri e polizia per liberare la strada e riaprire a metà mattinata la principale arteria che sale verso il capoluogo d’Ampezzo. Altro dramma a Civate, in provincia di Lecco. Qui da ventiquattr’ore si cerca un pensionato di 65 anni, Mariolino Valsecchi. Secondo i vigili del fuoco l’uomo potrebbe essere finito nel torrente Toscio che scorre vicino alla sua abitazione e in piena a causa delle forti piogge. La zona più colpita è stata l’Alto Lario dove il violento temporale, unito alla grandine e al forte vento, ha messo in ginocchio intere frazioni, richiedendo l’intervento di squadre della Protezione civile e dei pompieri.
Allarme anche a Nettuno per un surfista che, uscito col mare grosso, non è stato più visto rientrare. È stato il bagnino dello stabilimento Le Sirene ad avvisare la capitaneria. Forte vento e onde oltre i tre metri sulle coste laziali hanno creato non poche difficoltà ad alcune imbarcazioni e surfisti. Per la mareggiata che ha colpito il litorale di Ostia sono state rinviate le gare di fondo dei campionati mondiali di nuoto. Intenso il lavoro della guardia costiera che ha dovuto soccorrere alcune imbarcazioni in avaria a largo delle coste laziali. In particolare un’imbarcazione a vela, con a bordo otto persone, è rimasta bloccata a largo di Capo Circeo. i sette occupanti sono stati soccorsi da una nave mercantile.
Tragica la fine di un muratore di 49 anni, Carmelo Pluchino: stava pescando di notte sul molo di Lerici quando un’onda lo ha trascinato in acqua. Al largo di Viareggio le onde e il forte vento hanno fatto affondare una barca a vela su cui si trovavano tre amici. Uno, Ettore Pallotta, 74 anni, di Bolzano, è annegato.
Infine, è grave un uomo di 38 anni sbalzato fuori dalla propria auto dopo aver centrato un albero caduto sulla A7, tra Binasco e Bereguardo, a sud di Milano.
Meglio è andata a una famiglia rimasta intrappolata per ore su un fuoristrada travolto dalle acque del fiume Sesia. Padre, madre e figlia stavano guadando il fiume con un fuoristrada a Lindiona, in provincia di Novara, quando il livello dell’acqua si è alzato all’improvviso travogendo l’auto. Sono stati salvati dai soccorritori.
I meteorologi rassicurano.

Il peggio dovrebbe essere passato e a partire dalla prossima settimana tornerà il caldo.

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