"Questa volta non passa. Se il sostegno alle imprese e ai cittadini vicentini non ci sarà da parte dello Stato, noi non pagheremo le tasse". Non usa mezzi termini, a Radio24, il vicepresidente degli industriali vicentini, Luciano Vescovi, quando fa il conto dei danni e della solitudine del Veneto che da giorni combatte contro il fango dell'alluvione. "Una critica voglio farla anche a Zaia - continua Vescovi - che ancora non si è fatto vedere qui a Vicenza: il manifatturiero è in ginocchio, dobbiamo ricomprare le macchine e la produzione è ferma. Se lo Stato non ci aiuta, con un sostegno serio, verrà colpita una parte sana dell'economia italiana. Il manifatturiero vicentino - prosegue - esporta più della Grecia e tiene su una buona parte dell'economia italiana. Il sostegno per noi è un sostegno per l'economia del paese. Se venendo qui lo Stato vedrà le strade ripulite dal fango e dirà bravi vi siete arrangiati ebbene noi ci arrangeremo con le tasse. Perché questa volta siamo veramente stufi - conclude - e questa considerazione che faccio è apolitica e non leghista".
Bertolaso: impegno totale per l'emergenza "Oggi sono venuto per fare un sopralluogo, per capire quali sono i punti ancora difficili e per ribadire ai sindaci la nostra attenzione e il nostro impegno totale e il nostro contributo alla soluzione dei problemi", ha detto all'uscita dalla Prefettura di Padova il capo della Protezione civile Guido Bertolaso che, nella sede del rappresentante del Governo, ha incontrato una trentina di sindaci, oltre al prefetto Ennio Mario Sodano, al presidente della provincia di Padova Barbara Degani ed al sindaco di Padova Flavio Zanonato. "Ho ricordato naturalmente a loro la dichiarazione dello stato di emergenza che c'é già stata da parte del Governo - ha aggiunto Bertolaso che prima di incontrare le autorità ha sorvolato in elicottero le aree del padovano più colpite dall' alluvione -. Ho raccontato loro che anche sulla base delle difficoltà che mi hanno trasmesso domani predisporremo una ordinanza di Protezione civile che verrà firmata poi, martedì, dal presidente del Consiglio, dopo che avrà ricevuto l'intesa da parte del presidente della Regione, così come prevede la legge e lì vi saranno comprese tutte le iniziative e tutte le disposizioni per dare risposte immediate ai cittadini, sia per quanto riguarda i danni alle abitazioni, sia i problemi relativi al comparto agricolo, sia il fronte dei danni alle aziende".
"Lo Stato non è assente" "Mi sembra che non ci siano le condizioni per parlare di uno Stato assente: innanzitutto perché lo Stato è rappresentato dai comuni, dalla provincie dalla Regione e dal governo nazionale. Si tratta di fare un lavoro condiviso, razionale, di evitare lo scaricabarile", ha aggiunto Bertolaso.
"Zaia commissario" Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia assumerà il ruolo di commissario per quantificare i danni del maltempo in Veneto, ha annunciato Bertolaso, per il quale "probabilmente é una valutazione in eccesso, ma certamente i danni, sicuramente, ammontano a diverse centinaia di milioni". A fare la quantificazione, ha detto Bertolaso, sarà Zaia "perché nell'ordinanza di protezione civile che verrà fatta domani e firmata martedì dal presidente del Consiglio sarà il presidente della Regione Veneto ad assumere il ruolo di Commissario per conto del Governo, quindi a lui verranno affidate tutte le responsabilità per quantificare i danni e per pagare sia le così dette somme urgenti sia gli interventi che dovranno essere fatti in futuro". "I primi 20 milioni di euro sono stati stanziati per pagare quello che si sta già facendo adesso". Secondo il sottosegretario Bertolaso, che ha parlato al termine dell'incontro in Prefettura a Padova sulla gestione dell'emergenza conseguente all'esondazione del Bacchiglione e del Frassine nel Padovano, "per avere una vera quantificazione dei danni occorreranno almeno due settimane, poi si dirà, servono 100, 500 o mille milioni di euro. A quel punto chi di dovere, chi ha il portafoglio del Paese e il parlamento dovranno garantire le disponibilità necessarie". Bertolaso sottolinea che "i sindaci hanno bisogno delle idrovore e degli autospurgo, per pulire i campi e le strade, i cittadini hanno bisogno di mezzi per liberare le case dal fango, bisogna riaprire le scuole e ripristinare un minimo di attività ordinaria.
Per pagare i danni relativi al comparto industriale, dei servizi, del sociale, dell'agricoltura e di quanti sono stati colpiti nelle abitazioni private occorrono finanziamenti da quantificare nelle prossime settimane". "Vorrei fare appello a tutti - ha concluso - in questi anni non abbiamo mai politicizzato l'emergenza: evitiamo di farlo in questo caso".
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