«Non vedete come Fatma mi tiene d'occhio? Dice: Fate parlare Belen, spiegalo tu Claudio... A me lancia occhiatacce come a dire "stai zitto"». Teo Mammucari, che fa parte del trio dei conduttori, è un fiume di parole: «Dopo la signora Ruffini, devo smentire anche il direttore Massimo Donelli. Ha detto che non è stato facile assemblare il cast, ma con me è bastata una telefonata di due secondi. "Vieni?". "Sì". Ed eccomi qua, io ho iniziato con Scherzi a parte, per anni avevo lavorato come animatore nei villaggi turistici, con Fiorello, poi nel cabaret finché un giorno ho accompagnato due amici che volevano fare il provino per recitare la parte del giardiniere in uno scherzo a Marta Flavi. Alla fine ho fatto il provino anch'io e hanno preso me. Ecco, io ho iniziato così, a differenza di Belen, che sappiamo tutti come ha iniziato». Ogni occasione è quella giusta per essere un po' cinico: «Recitare negli scherzi è un inferno, devi stare nascosto per cinque o sei ore per trenta secondi di scena. E magari non vai neanche in onda. A proposito, devo fare un appello. Un personaggio politico di peso non vuole firmare la liberatoria, "per favore, cambia idea!". Non posso dirvi il nome... A proposito, Silvio non è venuto?». Bastano insomma poche frasi per capire il suo manifesto programmatico: «Se a Scherzi a parte fai il buono sei scemo. Belen non la posso attaccare sulla sua vita personale, lei ne parla apertamente».
Mammucari, insomma, gioca in perenne contropiede: «In diretta sono rischioso, non so se rispetterò proprio tutto quello che gli autori scriveranno. E sono tanto contento di stare a Milano, so che qua la vita notturna nei locali batte quella romana. Anche perché noi abbiamo un clima un po' diverso, possiamo goderci una passeggiata a Fontana di Trevi».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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