I destini delle aziende non dovrebbero mai finire nelle cronache giudiziarie. È il marchio di una sconfitta economica, di un confine che salta, un buco nelle legge di mercato. Angelo Braconi è un filosofo delleconomia, un imprenditore che da anni si diverte a studiare la vita delle aziende. È uno che osserva i manager con lo sguardo dellantropologo, con lo stesso cinismo di uno spettatore del reality show o come uno studioso di anomalie sociali in una società di formiche rosse. La forza delle sue idee è il distacco. Qualsiasi mondo visto senza empatia mette in evidenza il ridicolo, il buffo, lanomalo di tutte le situazioni. Lapproccio di Braconi al mondo economico è il «crazy thinking», uno strumento per affrontare lirrazionalità e limprevedibilità dei mercati e per ideare prodotti innovativi capaci di spiazzare la concorrenza: «La realtà si presenta sempre più indecifrabile e bizzarra, come se fosse permeata dal virus della pazzia. Tantè che il manager è quasi sempre costretto a operare per test, ovvero solo testando il mercato riesce ad avere qualche risposta attendibile. Previsioni fatte a tavolino e programmi diventano strumenti sempre più precari». La soluzione di Braconi è in fondo lineare: bisogna cambiare la cultura manageriale: «Introdurre in ogni settore aziendale un saggio e un folle che lavorino in équipe. Dalla loro interazione nasceranno idee e progetti: saggi quel tanto necessario per stare nel sistema e folli quanto basta per uscire dal sistema con traiettorie impreviste». Premi e punizioni. Il requisito fondamentale non è loriginalità ma il rispetto preciso di ruoli e consegne.
Navigare sotto vento, senza troppi clamori, seguendo le rotte già esplorate resta ancora un buon consiglio per la carriera. Dallalto non arriva alcuna spinta per facilitare il dialogo tra i talenti, si preferisce dividerli e metterli in competizione, sparpagliati non rappresentano mai un problema. La logica del potere è quasi sempre conservativa e chi è nei posti di comando tende a evitare avventure con troppi rischi.
Il manager? È un artista
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