Mancano i pc: indagini ferme da un anno

Non ci sono abbastanza computer alla Polizia postale. E così un’indagine di pedofilia subisce un ritardo di diversi mesi. Alla fine la Procura, per sbloccare la situazione, li prende in affitto.
Il particolare, che è l’ultimo di una serie di problemi di dotazioni e mezzi delle forze dell’ordine, per carenza di organici e fondi, è stato reso noto a pochi giorni da importanti operazioni che hanno visto al centro proprio indagini di pedofilia.
Secondo fonti sindacali, il compartimento di Polizia postale, a Milano, soffrirebbe di una cronica carenza d’organico, per la quale non si riuscirebbe più a fronteggiare l’ordinario: centinaia di fascicoli e accertamenti che arrivano da tutta Italia, deleghe dei Pm o denunce che vengono presentate direttamente. Sempre secondo i sindacati, dai tavoli tecnici emergerebbe che per tutti i compartimenti d’Italia non sarebbero disponibili che quindici poliziotti, per incrementare il numero degli agenti della Polposta. E i computer in uso sarebbero ormai obsoleti e non idonei.
Negli ultimi cinque anni, infatti, l’amministrazione avrebbe fornito tre pc nuovi l’anno. In un settore dove bastano uno o due anni per rendere obsoleti programmi e macchine. E dove hacker e pedofili sono agguerriti, esperti di informatica e quasi sempre dotati degli ultimi modelli.
«Siamo arrivati al punto che per tenerci aggiornati rischieremo presto di dover rimediare copie pirata dei programmi che ci sono necessari - spiega mortificato un agente - e che l’ufficio non può acquistare, proprio noi che combattiamo la pirateria informatica».

Ma l’episodio più grave, secondo gli agenti, è quello di un’indagine della Squadra informatica di Milano, che ha dovuto noleggiare alcuni computer e altro materiale informatico per effettuare un’indagine di pedofilia rimasta ferma dai primi giorni di dicembre dello scorso anno per la mancanza di pc adeguati.

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