Manzon: «Un uomo bello e impossibile»

Manzon: «Un uomo bello e impossibile»

«Un perfido manager non conosce amore»? E, così, chiediamo a Federica Manzon, vincitrice della ventisettesima edizione del Premio Rapallo Carige. Risposta: «È un uomo nato sfortunato, ma molto bravo, bambino straordinario, poi crescendo capisce i disagi della società e diventa duro, anche cattivo».
Diventa famoso nel suo romanzo «Di fama e di sventura».
«Sì, perché sa leggere nel cuore degli altri, sa conoscere il male e il bene. Diventerà così un grande magnate».
È il suo ideale di uomo?
«Non direi, però sono rimasta innamorata di lui dalla prima all’ultima pagina. Dopo l’ultimo tradimento diventa anche cattivo, ma mai fino in fondo».
L’ambiente, lo scenario è quello della finanza?
«Sì, mi affascina. Ma non ho voluto spiegare il mondo finanziario, solo ho delineato l’ambiente nel quale si muove Tommaso».
Un Tremonti ci stava bene? Buono, ma anche cattivo?
«Non so.

Credo che Tremonti si occupi più di economia che non di finanza».
Contenta del Premio?
«Contentissima. Ero già nell’elenco del Campiello, ma qui ho vinto. Grazie a tutti».
Dal crac del suo protagonista al successo del libro. Non male.
«Davvero, mi ha portato fortuna».

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