Marò, la solita sinistra ipocrita

Doveva essere più incisivo con la sua maggioranza. «Spero ci sia una soluzione condivisa» e «senza strumentalizzazioni». Era l’appello del sindaco alla vigilia del voto sullo striscione per i due marò a Palazzo Marino. Ma ieri la sinistra si è spaccata in quattro e (quasi) fino all’ultimo il sindaco ha evitato in modo pilatesco di prendere posizione: «Non esprimo parere, mi rimetto al voto dell’aula» ha dichiarato al microfono incalzato per quasi quattro ore di seduta dal centrodestra. Lo show inizia alle 16.30. Con Sel che tenta di rinviare la discussione sulla solidarietà a Massimiliano Latorre e Salvatore Girolamo. La capogruppo Pd Carmela Rozza forma un asse con Pdl e Lega. Dopo un quarto d’ora si sarebbe poteva votare la mozione firmata dai capigruppo per dare il via libera allo striscione con le foto e l’appello a restituirli alla giustizia italiana (si dissociano Sel e la Sinistra x Pisapia). Ma la lista civica x Pisapia deposita un emendamento: no allo striscione sulla facciata, ma solo «un totem nell’atrio di Palazzo Marino». Il centrodestra difende i marò, «non sono di serie B». Anche l’Idv Raffaele Grassi la attacca, «è assurdo nascondere il poster».

La Lega lascia l’aula, «la giunta Pisapia - attacca Salvini - è ostaggio di una sinistra no global, una vergogna». Il Pd Biscardini attacca la Scavuzzo, «una furbizia, abbia almeno il coraggio di dire che non vuole nulla». E offre la via d’uscita: toem «davanti a Palazzo Marino». Alle 20 si vota, si anche dal sindaco.

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