Marchionne: «La Ferrari vale almeno 5 miliardi»

La Bper potrebbe mantenere la sua quota (1,3%) nel Cavallino

Pierluigi Bonora

da Milano

«La Ferrari? Per me vale minimo 5 miliardi, il business che il Cavallino offre è unico. Inoltre accresce il valore del gruppo». A Vienna, dove partecipava al congresso di AutomotiveNews Europe, Sergio Marchionne ha ribadito la volontà del Lingotto di riprendersi la quota in mano a Mediobanca. In più, rispetto alle altre volte, l’amministratore delegato della Fiat ha dato un valore alla casa di Maranello. Il costo del riacquisto delle quote cedute a Piazzetta Cuccia nel 2002, ha spiegato il top manager, era già stato fissato al momento della vendita e al momento il gruppo sta ancora negoziando i dettagli con la banca d’affari.
«Dopo la cessione della Buc - ha aggiunto - cerchiamo una soluzione per la nostra quota in Mediobanca e, come già detto, riacquisteremo la parte di Ferrari senza aumentare il debito. È nostra intenzione creare una liquidità sufficiente nel sistema per riportare a casa la Ferrari». Intanto, mentre Marchionne continua il braccio di ferro con Piazzetta Cuccia, uno degli azionisti della Ferrari starebbe riflettendo sulla possibilità di non cedere la sua partecipazione al Lingotto. Si tratta della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, titolare dell’1,3% del Cavallino, entrata nell’azionariato nel momento in cui Mediobanca aveva rilevato il 34% di Maranello con l’obiettivo, allora, di portare la casa automobilistica in Borsa. Bper, a quanto risulta al Giornale, starebbe accarezzando l’idea di tenere la quota per diversi motivi: il prestigio di essere azionista del Cavallino; il fatto di avere il quartier generale a Modena, a due passi da Maranello; la consapevolezza che si tratterebbe di un buon investimento. Non bisogna poi dimenticare che Piero Ferrari, figlio del fondatore e vicepresidente della casa automobilistica emiliana di cui detiene il 10%, occupa un posto nel consiglio di amministrazione della Bper. Lo stesso amministratore delegato della banca, Guido Leoni, in alcune occasioni avrebbe accennato alla possibilità di mantenere la partecipazione.
Nessuna novità sugli altri temi caldi del momento. A proposito del nuovo accordo industriale, Marchionne ha ribadito che potrebbero esserci sviluppi a fine luglio («abbiamo più di un partner con cui stiamo parlando»), mentre sulla ricerca di un partner per la finanziaria Fidis, il Lingotto «sta ancora valutando tutte le iniziative». Aspettative positive sulle vendite di auto nell’anno: «Fiat supererà gli obiettivi sui volumi di vendita, anche se la domanda per il resto del 2006 inizia lievemente a indebolirsi». Da Vienna, Marchionne è quindi volato negli Stati Uniti dove oggi parteciperà al vertice mensile con il management di Cnh.

Domenica, infine, sarà a Montréal per assistere, dai box della Ferrari, al Gran Premio di F1. Nell’occasione le monoposto guidate da Michael Schumacher e Felipe Massa avranno sul musetto un nuovo sponsor (Case IH) al posto del marchio Fiat.

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