Marchionne: «Per Tata novità a inizio anno» S&P ottimista sul 2006

Pierluigi Bonora

da Milano

Il primo botto Fiat del nuovo anno parlerà indiano. «Sì, novità sull’accordo con la Tata arriveranno all’inizio del 2006», ha detto al Giornale l’amministratore delegato Sergio Marchionne, reduce dalla visita al Centro ricerche torinese con il presidente Luca di Montezemolo e il ministro della Ricerca, Letizia Moratti. Novità su Tata a parte, per il gruppo Fiat si annuncia una buona chiusura del 2005 e un altrettanto spumeggiante avvio dell’anno nuovo. L’attesa dei mercati sulla divisione Auto è di un trimestre contrassegnato dal ritorno all’utile, mentre l’arrivo della Grande Punto ha dato un ulteriore impulso alle vendite di automobili nel Paese.
L’unico neo, in questo momento, riguarda l’incertezza sull’esito del negoziato con il governo a proposito del futuro dei numerosi colletti bianchi che non rientrano più nei piani aziendali. Sul tema, ieri, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Carlo Giovanardi, ha ricordato come il governo intenda «attivare tutti i possibili strumenti volti ad assicurare il reddito dei lavoratori e il loro reimpiego, abbandonando pratiche assistenziali e privilegiando quelle politiche che possano produrre effetti positivi sul tasso di occupazione e sulla sostenibilità finanziaria e sociale del sistema pensionistico». Intanto, all’indomani dello storico sorpasso a livello di capitalizzazione sulla General Motors (11 miliardi di dollari contro 10,88 degli americani), Standard&Poor’s ha puntato ancora i riflettori sul Lingotto per precisare che «gli indicatori 2005 puntano a un sensibile miglioramento per il gruppo, grazie anche agli introiti cash legati all’accordo (sull’opzione put) con Gm».
«La situazione - dice Nicolas Baudouin, di S&P - dovrebbe essere anche migliore nel 2006, con il gruppo che registrerà un cash flow positivo anche in assenza di flussi straordinari». L’agenzia internazionale sottolinea, comunque, che la ripresa della Fiat dipende sempre «dal successo dei nuovi modelli», mentre l’azienda «dovrebbe trarre vantaggio dalle misure di tagli dei costi». A preoccupare S&P è, invece, «la recessione che colpisce l’Italia, il mercato principale della Fiat».
L’analisi positiva dell’analista non ha giovato al titolo torinese che, al contrario, ha nuovamente perso terreno chiudendo la seduta di Piazza Affari a 7,30 euro (meno 1,48%). «Nulla di preoccupante per il Lingotto - spiega un analista - il segno meno davanti al titolo Fiat non è altro che la conseguenza di movimenti in Borsa di natura tecnica a opera soprattutto di fondi in prossimità della chiusura d’anno».


Sarà siglato infine oggi, in Regione a Torino, il protocollo d’intesa tra enti locali e Fiat che individua quali azioni comuni saranno avviate per la valorizzazione dell’area di Mirafiori e di Campo Volo di Collegno. L’accordo comporterà anche l’avvio della linea di produzione della Grande Punto a Mirafiori. L’investimento degli enti locali ammonta a 70 milioni di euro e dovrebbe «salvare» circa 2.500 posti di lavoro.

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