Il «mare ricordato» negli acquerelli di Dunja Popin

È la prima «personale» della pittrice nella capitale

Massimo Malpica

Viene da Belgrado, Dunja Popin, ma le sue origini serbocroate le hanno radicato una passione innata per il mare. Una passione che questa giovane artista, trapiantata a Roma da qualche anno, racconta attraverso i suoi quadri, che da domani - e fino al 28 giugno - saranno in mostra alla galleria «Spazio Visivo» di via Brunetti, 43.
Le storie di Dunja sono acquerelli «rubati» al mare, che riprendono i colori dell’Adriatico che bagna la costa dalmata, e riportano agli occhi i segreti nascosti sotto il pelo dell’acqua: calamari sinuosi agitano sulla carta lunghi tentacoli rossi, e non sembrano sorpresi dalla coppia di bicchieri colmi di vino lì accanto; un’enorme cernia dai denti aguzzi osserva flemmatica l’amo-forchetta di un pescatore al quale fa da corona la ricetta (scritta in serbo) della zuppa di pesce; un Poseidone - incoronato ma senza tridente - si riposa nudo sul fondo degli abissi tra seppie e stelle marine, mentre una tempesta in superficie insidia barche e pescherecci; una sogliola si mostra con aria didascalica e in secondo piano, appena dietro di lei, ecco le «istruzioni» per pescarla.
Il mare di Dunja è sempre in bilico tra quello vissuto e quello ricordato. Nel primo caso i suoi quadri hanno l’aria scientifica delle tavole naturalistiche, e a margine di disegni che riprendono con un tratto sicuro e realistico creature evidentemente familiari, ecco piccole annotazioni, o appunto ricette, tracciate con grafia minuta, quasi decorativa. Altre volte i colori restano accesi ma le figure sono fantastiche, «pescate» nell’immaginario marino con voluta leggerezza e un occhio più ironico. Quadri popolati da barche dalle improbabili proporzioni, pescherecci come gusci di noce, navi da crociera altissime e corte come grattacieli del mare, capitani di lungo corso dall’aria pensosa che fumano la pipa, calamari che si alzano in volo dalle onde fluttuando di fronte a una finestra nel blu della notte.
L’attenzione per i dettagli è uno dei marchi stilistici di Dunja, e si ritrova anche nei panorami di campagna e nei paesaggi urbani, soprattutto italiani e quasi sempre fermati sulla carta dal chiuso di una stanza, attraverso una finestra aperta. Quella che si inaugura domani pomeriggio alle 18.30 è la prima personale nella capitale di Dunja Popin, che finora ha esposto in Italia, Francia, Serbia e Romania, e ha al suo attivo quattro mostre individuali e una ventina di collettive.


Dunja Popin: «Acquerelli». 13-28 giugno, galleria «Spazio Visivo», via Angelo Brunetti, 43, Roma. Orario: 10.30-13 e 16.30-19.30. Sabato e festivi su appuntamento. Info: 063612055, www.studiodr-arte.com, www.dunjapopin.com.

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