Margiotta dà al Frosinone la prima storica vittoria

Roba da stropicciarsi gli occhi. Al «Romeo Menti» di Vicenza il Frosinone ottiene la prima vittoria in serie B (2-1) e accosta il nome del club alla data del 30 settembre 2006, immortalando così un altro dei suoi momenti storici, secondo per importanza solo al d-day della promozione fra i cadetti raggiunta l’11 giugno.
Così i ragazzi di Iaconi riportano in Ciociaria l’intero bottino e riassaporano il gusto di un trionfo che in gare ufficiali mancava proprio dal giorno della conquista dei play off. Da allora erano stati estromessi dalla coppa Italia (sconfitti dal Napoli) e avevano inanellato due pareggi e due ko in campionato. Ieri invece hanno lottato contro i berici allenati da Camolese, che seppur in crisi di risultati hanno venduto cara la pelle. E dire che i biancorossi erano addirittura passati in vantaggio dopo 6 minuti, grazie a un rigore concesso dall’arbitro Lops e realizzato da Cavalli. Non male come inizio per gli antagonisti dei canarini che, dopo aver sognato a occhi aperti una vittoria a mani basse, si sono ritrovati a discuterne col portiere brasiliano del Frosinone, Zappino. Uno che a vederlo in tenuta pressoché da spiaggia, con pantaloncini aderenti stile battigia di Copacabana, sembrava trovarsi lì, al posto di Chiodini, quasi per sbaglio. Invece gli attaccanti veneti hanno dovuto fare i conti con lui, vero protagonista del match, che ha impedito almeno in tre occasioni il raddoppio. Poi, al minuto 19, Di Nardo (al secondo gol stagionale) in mezza giravolta ha messo a segno la rete del pareggio. Il Vicenza è ripartito a testa bassa, a volte applaudito e a volte fischiato da un pubblico che non sogna il ritorno di Paolo Rossi, ma che almeno vorrebbe vedere una squadra degna di tal nome.
Ma i gialloblù (che ritrovavano il difensore Cannarsa dopo i tre turni di stop inflitti dal giudice sportivo per il rosso subito alla prima di campionato) non hanno concesso spazi a Rigoni e ai suoi. La ripresa è andata in scena con lo stesso filone logico della prima frazione di gara, con le squadre che hanno mantenuto bene o male lo stesso tempo di possesso palla (27 minuti i veneti, 26 i laziali) e i tifosi vicentini a toccare ferro quando l’ex Margiotta si avvicinava alla loro area di rigore. Tutto inutile, la legge dell’ex anche questa volta ha dimostrato che nel calcio alcune filosofie sono imprescindibili. Così l’attaccante italovenezuelano, che nelle prime quattro partite aveva giocato male e non aveva mai visto la porta avversaria, stavolta ha messo a sedere Zancopè, regalando ai suoi una vittoria se non insperata, comunque quotata in modo da guadagnarci bene: 1 a 2, palla al centro e appena il tempo di annotare le espulsioni dell’argentino Rimoldi e dell’allenatore Iaconi.

A quota 5 adesso il Frosinone è a metà strada fra i playoff e la zona calda. Troppo presto per fare i conti.
Il prossimo turno vedrà i ciociari affrontare in casa il Lecce di Zeman. Appuntamento venerdì sera al Matusa. C’è aria di risultato a sorpresa e della prima vittoria casalinga.

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