MARIANGELA MELATO «Io, bimba, strega e... casalinga»

Mariangela Melato mi dà appuntamento al supermarket.
«Scusami, ma sono appena arrivata da Bologna, stasera recito ma ho una fame da lupo, la mia casina lombarda è più vuota di un atollo del Pacifico e non mi va di andare al ristorante con gli occhi di tutti puntati addosso. Meglio divorare in casa propria il tuo pane e formaggio prima di andare all'ultima prova con l'orchestra, non trovi?».
Trovo, trovo. Ma anche il supermarket è un luogo pubblico: possibile che nessuno ti riconosca?
«Non parlarmene. Mi guardano come una bestia rara. Ma per fortuna hanno paura ad avvicinarsi. Forse pensano che li morda».
E se qualcuno infrangesse la consegna del silenzio?
«Ho già bella e pronta la risposta, cosa credi? “No, gli direi, caro signore, io non sono la Melato ma ahimè solo una che le somiglia. Fin da quando avevo sedici anni e andavo alle festicciole dei miei compagni di scuola...”. Poi gli farei un bel sorriso stanco da casalinga provata da marito, figli e carrelli della spesa e tutto finirebbe lì, no?».
A proposito dell'aggettivo «provata», uno show multimediale come Sola me ne vo non ti ha ancora stancata?
«Oh, my God, certo che sì, se parliamo dei muscoli, dei tendini e dell'osso sacro! Mentre se l'appunto si riferisce al mio cervello insaziabile, al mio occhio curioso e alla mia bocca che da sempre cerca la mela proibita di Eva, il discorso cambia. È una fortuna, sai, continuare a divertirsi sul palco come se fosse il primo giorno... ci son tanti colleghi e colleghe bravi, bravissimi, eccezionali che quando vai a salutarli in camerino si atteggiano a pugili sfiatati che fan fatica a schiudere i labbroni! Poveretti, mi dico, hanno smarrito il gusto della sfida per non dire il piacere di stupire».
È vero che presto ci stupirai addirittura con Rebecca, la prima moglie affrontando Joan Fontaine sul suo stesso terreno?
«Calma, bambino mio, non ho più vent'anni. Ti sei scordato che nella fiction di Riccardo Milani c'è anche il ruolo splendido della governante? Quella signora cattivissima più nera di tutte le dark ladies della storia del cinema che terrorizza a morte la povera sposina spingendola quasi al suicidio?».
Mmmm, mmm e ancora mmm... Mariangela, stavolta non mi convinci. Come fa un'entusiasta della vita come te a calarsi nei panni di una zitella acida che, quando parla, sembra che impugni la frusta?
«Caro mio, ti sei scordato che, non io, ma la Melato di questi ultimi tempi in teatro è stata una bambina col fiocco rosa stirato e inamidato in Quel che sapeva Maisie, una bestiaccia irsuta nella Centaura e una vecchia sdentata ma scatenata che rispondeva al nome di Madre Coraggio?».
Mi hai convinto. Ma ora voglio saperne di più. Prima di tutto devi dirmi a chi farai la festa nelle vesti di questa tremenda Strega Malvagia..
«A Cristiana Capotondi, una ragazza che è un amore. Ma adesso basta, ohè, non mi chiedi più nulla sul mio show?».
Ma se lo conosco a memoria!
«Ragione di più per scoprirci dentro l'inedito».
Inedito?
«Certo. Vuoi che in dodici mesi la Melato, che quando prende il sopravvento su Mariangela la riduce a uno straccio, tra pause, risate e silenzi non si sia rinnovata?».
Dimmi cosa ci hai aggiunto, e mi precipito allo Smeraldo.
«Alto là, se te lo dico adesso tu ci fai su una bella risata e lo spettacolo lo mandi a benedire.

Ti anticipo solo, tanto per stuzzicarti, che nelle mie chiacchieratine con lo spettatore narro degli episodi sconvolgenti che nessuno, dico nessuno, ha mai udito dalla mia bocca».
E se non ci credessi?
«Prova a dubitare di me e vedi cosa ti succederà».
La risata a gola spiegata della Melato echeggia come un tuono.

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