Dal Pirellone ai grandi silos, dalla Torre Velasca agli scenari industriali delle periferie: le opere di Marina Previtali - esposte fino 24 febbraio a Milano alla Galleria Previtali di arte contemporanea, via Lombardini 14 - sono un concentrato di milanesità.
Lartista, classe 1966, vincitrice del 1° Premio Accademia di Brera e del Premio Lubiam Guttuso e i giovani, da sempre infatti predilige soggetti relativi alle grandi aree metropolitane.
In questa serie di 19 opere è Milano - e i suoi colori - la protagonista. «Marina un tempo non amava Milano, la sua città - rivela Alessandra Redaelli, curatrice della mostra - e per dipingere andava sul lago dIseo: da buona milanese, sazia di grigio, cercava disperatamente prati e laghi, scorci di sereno. Linnamoramento per la sua città avviene solo negli anni Ottanta».
La città è resa in maniera fotografica: dal cielo metallico allo squallore della periferia, con i suoi capannoni e le strade deserte. Lartista sperimenta, con pennellate marcate, tutta la gamma dei grigi, interrompendo di quando i quando lo scenario anonimo della realtà urbana con lampi di colore: la luce che filtra da una finestra, lilluminazione elettrica che si riflette sui tetti della stazione Centrale, il giallo ocra del terriccio di un cantiere. Su tutto, si stagliano i grattacieli della Milano dei daneè, la capitale del progresso e della crescita economica del Paese.
«Qui Milano appare una città fantasma - commenta la pittrice Alessandra Quattordio - dove non si rintraccia presenza umana, dove i colori insinuano languori e inquietudine». Una inquietudine che nasce dal legame stretto fra le opere della Previtali e la realtà che la circonda: «Penso che Marina Previtali abbia raggiunto nellultima produzione un tono di alta potenza - osserva il critico darte Rossana Bossaglia -.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.