Maroni a Saviano: "Andar via non evita rischi"

Il ministro dell'Interno: "Non credo sia una buona idea quella di andarsene fuori. Non mi pare che ci sia certezza di evitare la vendetta camorristica che non ha confini". Sullo scrittore minacciato: "E' un simbolo ma non il simbolo della lotta alla camorra"

Maroni a Saviano: "Andar via non evita rischi"

Roma - Le minacce ricevute da Roberto Saviano continuano a far discutere. Lo scrittore campano, sempre più preoccupato per la propria incolumità, ha fatto sapere di non escludere la possibilità di dover lasciare il suo Paese. Numerose, da ogni parte politica, le attestazioni di stima e solidarietà. Ma c'è anche chi è convinto che scappare dall’Italia non sia una buona idea. E' l'opinione del ministro dell’Interno, Roberto Maroni: "Non credo sia una buona idea quella di andarsene fuori. Non mi pare - ha detto il ministro a Napoli, nel corso di una conferenza stampa seguita alla stipula di un protocollo d’intesa con l’Unione industriali - che ci sia certezza di evitare la vendetta camorristica che non ha confini".

Contribuisce al contrasto alla camorra Maroni ha poi aggiunto: "Spero rimanga. Contribuisce con la sua immagine al contrasto alla camorra. Ma - ha precisato il responsabile del Viminale - il contrasto viene fatto ogni giorno, con azioni militari e indagini. Non vorrei ridurre lo Stato nella sua azione a una sua personificazione". Il ministro ha poi ricordato di aver incontrato Saviano in più occasioni e ha concluso: "Il suo trasferimento sarebbe una cosa negativa".

Saviano è un simbolo, non il simbolo della lotta Saviano è un simbolo ma non "il simbolo" della lotta alla camorra. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, parlando all’Unione industriali di Napoli. "La lotta alla criminalità - ha aggiunto il titolare del Viminale - la fanno la polizia, i carabinieri, i magistrati, gli imprenditori, che sono in prima linea ma non sono sulle prime pagine dei giornali". "Non è da oggi - ha continuato Maroni - che si combatte la camorra. Lo si fa da sempre in silenzio.

Al di là della risonanza mediatica e della vicenda personale di Saviano la lotta alla criminalità organizzata si fa quotidianamente da parte di tutte le forze dello Stato, sempre più con il coinvolgimento dei cittadini".

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