RomaLa Tunisia aiuta lItalia. Collaborerà con Roma per arginare il flusso di immigrati che ha portato a Lampedusa 15.700 nordafricani in due mesi, una media di 250 sbarchi al giorno. Praticamente tutti tunisini. Ieri è arrivato un sì storico, fondamentale per gestire la grande fuga dallAfrica allEuropa: limpegno alla sorveglianza marittima della coste. A Lampedusa il centro di accoglienza non riesce più a contenere la massa di profughi. Ieri il Viminale ha deciso che gli immigrati saranno condotti nei centri di identificazione sparsi nella Penisola anche attraverso navi passeggeri. Domenica saranno imbarcati in mille, ieri 550 sono stati trasferiti sulla nave militare San Marco. Lampedusa deve essere liberata dal carico della prima accoglienza con ogni mezzo.
I colloqui con Tunisi erano partiti subito, immediatamente dopo la rivoluzione del Nordafrica. Zarzis, ma anche Djerba, sono diventate nelle ultime settimane le porte aperte per lItalia, centinaia di giovani sono pronti tutte le notti a pagare 5mila dollari per raggiungere le nostre coste via mare. Dopo meno di un mese il lavoro della diplomazia italiana ha dato i suoi frutti: i ministri dellInterno Roberto Maroni e degli Esteri Franco Frattini hanno ottenuto ieri lassenso dalla Tunisia a collaborare insieme sul fronte dellimmigrazione. Entrambi sono volati in missione a Tunisi e hanno avuto lunghi colloqui con il primo ministro Caid Essebsi e con i ministri degli Esteri, degli Affari sociali e dellInterno.
LItalia fornirà in cambio mezzi, addestramento e una linea di credito per 150 milioni di euro, destinati, come ha spiegato Frattini, a «sostenere la promozione di imprese locali in particolare nelle regioni sfavorite», ma anche alla formazione di giovani tunisini. Collaborerà anche a rilanciare il turismo dopo la flessione seguita alla caduta dellex presidente Ben Ali. «Abbiamo chiesto al governo tunisino - ha chiarito Maroni - di rafforzare i controlli marittimi. Ci hanno detto che intensificheranno la vigilanza». La risposta della Tunisia è «positiva e incoraggiante», e se «sarà seguita da fatti concreti, potrà bloccare i flussi che in due mesi e mezzo hanno portato 15.700 tunisini a Lampedusa». Con una nota di Palazzo Chigi, Berlusconi ha espresso il suo apprezzamento «per i risultati della visita condotta in Tunisia» dai due ministri. Un risultato che è lultimo atto di una lunga trattativa, avviata fin dalle prime ore delle proteste in Libia, quando era evidente che Tripoli non avrebbe più collaborato con lItalia per evitare la fuga dei clandestini.
Cè poi il piano profughi da gestire. Il governatore siciliano Raffaele Lombardo continua a lamentarsi: la Sicilia «è lasciata sola». Il governo sta lavorando invece proprio nella direzione opposta. Entro lunedì Maroni consegnerà i numeri del piano di accoglienza al presidente della conferenza Stato-Regioni, Vasco Errani.
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