Marta scopre di non essere amata

(...) come forse qualcuno si aspettava, ma soltanto una forte denuncia urlata in faccia ai vertici di Palazzo Tursi. «Sì, va bene che rimuovano le carcasse. Ma qui i problemi sono ben altri - gridano alcune donne - è ora che si prenda coscienza della situazione». E sono proprio le donne del quartiere, le più agguerrite che non lesinano critiche. Gli inviti alla calma, sono inutili, così come quelli che richiamano al «parlare uno alla volta». E l'insistenza di ritornare sull'argomento carcasse, irrigidisce e innervosisce ulteriormente.
Insomma i residenti hanno chiesto, e alla fine ottenuto, l'attenzione sui problemi che bloccano la delegazione della Valbisagno. E la signora Esterina Mauri, trascinandosi con un bastone e visibilmente affaticata, si spinge oltre. Attraversa la strada, raggiungere l'auto del sindaco, l'accoglie cordialmente e la invita a dare un'occhiata alla rumenta in strada. Obiettivo raggiunto dichiara soddisfatta Esterina: «Desideravo proprio che il sindaco vedesse di persona quanto degrado ci circonda». «E pensare che avevano anche pulito - aggiunge ironica Liliana Marotta -. Sì certo, avevano dato una bella ripulita, solo perché arrivava il sindaco. Ma chi credono di incantare? Noi il quartiere lo viviamo tutti i giorni e sappiamo bene in che condizioni versa».
L'elenco dei problemi sollevati dall'esercito delle donne è lunghissimo: si parte dalle angherie della numerosa colonia di sudamericani che ha preso possesso dei giardini, e degli zingari che perennemente sostano sulla piastra in bella vista dei turisti e residenti, nascosti soltanto da lenzuola appese ad asciugare. Si passa poi alla denuncia dell'aumento dello spaccio. «Lo smercio e il consumo è oramai sotto gli occhi di tutti. Basta farsi un giro nelle ore serali - spiegano ancora alcune signore -. La microcriminalità ha preso il sopravvento. Nei giardini poi non c'è quasi più un italiano. Si ha paura, perché gli spazi dalla mattina alla sera sono occupati da gruppi di diverse etnie, che certo non possono dirsi integrate. Anzi, spadroneggiano e aggrediscono. Lo scriva pure - incalzano - così la denuncia resta pubblica». Perché le signore Grazia Andalora, Angelina Di Riu, Margherita Musante, Maria Azzaroli non hanno certo problemi nell'uscire allo scoperto e denunciare con forza la situazione di degrado del loro quartiere. Il sindaco ce la mette tutta per rassicurarle. Sdrammatizza, le ascolta e promette.

Scaricando colpe sul governo, sui ministri e su chi ha voluto che l'Ici in parte sparisse. E alla fine riesce anche a strappare qualche consenso e alcuni «grazie», quando promette la bonifica dell'area, due nuove telecamere, il riordino dei giardini e maggiori controlli da parte delle forze dell'ordine.

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