Masseroli: "Tasse, urbanistica e servizi. Il dirigismo bloccherà la città"

Parla il padre del Piano di governo del territorio che la nuova giunta ha fermato: "Siamo a un punto di non ritorno. L’idea è quella della politica che decide tutto"

«Mettere nuove tasse è un grave errore. Sia dal punto di vista economico che pratico».
Consigliere Carlo Masseroli, l’assessore al Bilancio Bruno Tabacci dice che avete lasciato un buco. Che il momento per Milano è difficile.
«Tabacci si lamenta e il momento è delicato. Ma il sindaco Giuliano Pisapia l’ha scelto per trovare soluzioni».
È uno che di economia ne capisce.
«È stato preso per i suoi rapporti con Roma, ma l’esito per ora mi sembra poco soddisfacente. Più soddisfacente quello con i poteri forti».
Cosa vuol dire?
«Su tutti i quotidiani si parla dei suoi ottimi rapporti con Vito Gamberale».
Non c’è nulla di male.
«Non so se il mandato per trattare con il suo fondo F2i su Sea e Serravalle sia del sindaco o dei poteri forti. Ma certamente non del consiglio».
Dice che Tabacci ha esautorato il Consiglio?
«E questo è molto grave. Fra l’altro che le trattative su Serravalle siano cominciate anche prima della scadenza dell’asta, non è stato elegante».
Questa contrapposizione così decisa non è dannosa per Milano?
«Oggi a tutti noi non si chiede non un gioco delle parti, ma soluzioni. Proposte, disponibilità a vie d’uscita condivise».
Allora questi primi cento giorni di Pisapia vi hanno convinto a non far barricate?
«Dico subito che ogni forma di tassazione non ci troverà d’accordo».
Ecco, finita la condivisone.
«Siamo fieramente contro l’addizionale Irpef. Ci siamo trovati senza preavviso, né discussione d’aula un aumento del biglietto Atm del 50 per cento».
Lo scontro è piuttosto radicale.
«Dire che pagare le tasse è un bene per i cittadini, riflette una mentalità centralista e dirigista dove è il potere a dispensare i beni per la popolazione».
Le tasse è giusto pagarle.
«La tassa generica colpisce fasce medie e deboli. L’esito è negativo. Soprattutto sulle famiglie “normali”».
Voi su cosa proponete di puntare?
«Con il Pgt avevamo inteso dare anche una leva allo sviluppo del territorio che porta qualità, lavoro, attrattività. E riduzione dei prezzi delle case».
Vuol dire che è stato un errore bloccarlo per ascoltare le osservazioni di associazioni e cittadini?
«Un colpo pesante alla città solo per andar dietro a quell’élite che ha sostenuto Pisapia in campagna elettorale».
La manovra ha imposto ai Comuni tagli pesanti.
«Siamo a un punto di non ritorno. Il Comune non può continuare a dare risposte complessive, dalle mense agli aeroporti, dai teatri, alle piscine. Un interventismo a tutto campo che ha tracimato nell’arcipelago di società più o meno partecipate».
La vostra proposta?
«La riduzione e riqualificazione del ruolo del pubblico da interventista a regolatore, da dispensatore di beni e servizi a controllore di standard».
Bisogna ridurre i costi.
«Avvicinare i costi a chi utilizza ciò che paga perché è il miglior controllore. Un liberismo municipale per Comune e aziende partecipate».
In concreto?
«In una situazione di crisi, bisogna dar conto di ogni euro pubblico speso».
Ancora più in concreto.
«Il trasporto pubblico notturno. Dalle 21 alle 6 Atm sposta il 2% dei passeggeri, 20mila. Spendendo il 15%, 100 milioni di euro all’anno».
E dunque?
«Per un passeggero di giorno si spendono 500 euro all’anno, per quello di notte 5mila. Vale la pena? È giusto estendere ancora di più questi servizi?».
È un servizio alla collettività. Soprattutto alle donne e alle fasce deboli.
«Magari possiamo trovare qualche forma sussidiaria che continuando a dare un servizio a quei 20mila passeggeri, non gravi in modo così sproporzionato sulla collettività».
Un progetto per il futuro?
«Un bilancio di sviluppo che sostenga la città in questo momento di crisi».
Parole chiave?
«Alleggerimento della burocrazia a sostegno dello sviluppo per creare nuovi posti di lavoro. Il peso dell’ente locale va snellito a vantaggio dell’iniziativa che arriva dal basso.

Con conseguente maggior efficacia dei servizi offerti ai cittadini».
Come si fa?
«Apriamo subito un tavolo bipartisan in consiglio comunale. Ma basta tasse proposte dalla giunta e approvate a colpi di maggioranza».

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