da Roma
È la storia vera di un'operazione svolta nel 1994 dai carabinieri dei Ros, con la quale si assestò un colpo mortale ad un'organizzazione internazionale di traffico di droga, quella al centro di Operazione Pilota, la nuova miniserie in onda domani e lunedì in prima serata su Raiuno. Protagonista di un action movie, tutto inseguimenti e sparatorie (diretto da Umberto Marino) è Massimo Ranieri. Relativamente nuovo a un genere che, di solito, si considera più ricco di azione muscolare che d'introspezione psicologica. «Ma ciò che invece m'ha convinto ad accettarlo, dopo cinque anni che rifiutavo tutte le proposte e facevo solo teatro - confida l'attore - è proprio il fatto che, oltre a quella esterna, il mio personaggio vive anche tanta azione interiore. È un uomo molto provato dalla vita; e si lancia in questa pericolosissima operazione antidroga quasi come all'inconsapevole ricerca della morte».
Girato tra l'Italia e il Messico, Operazione Pilota segue le vicissitudini di una donna pilota (Michelle Boinev) che per ripagare i trafficanti di uno sgarro compiuto dal marito, è costretta a trasportare in Sudamerica col suo velivolo una ingente partita di droga. Assieme a lei s'infiltra sotto mentite spoglie un ufficiale dei carabinieri (Ranieri); e fra i due, oltre l'aiuto reciproco, sboccerà presto anche l'amore. «Era da molto che non si faceva in tv un film d'azione così ricco e movimentato, così curato nei tempi e perfino nei suoni - osserva Marino - e per di più con l'intenzione di rispettare, al tempo stesso, i canoni del racconto popolare». «Noi l'interpretiamo anche come un omaggio alle forze dell'ordine - precisa il produttore, Alessandro Jacchia -.
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