Roma - Il Coni esprime "sconcerto e indignazione per i contenuti gravemente offensivi" contenuti nelle dichiarazioni che il presidente della Lega calcio, Antonio Matarrese, ha rilasciato stamani a un quotidiano. Il presidente della Lega rischia adesso il deferimento per violazione degli articoli 5 e 7 del Codice di comportamento sportivo. L'articolo 5 recita, infatti, che "i tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti dell'ordinamento sportivo non devono adottare comportamenti o rilasciare dichiarazioni che in qualche modo determino o incitino alla violenza o ne costituiscano apologia". L'articolo 7, invece, recita che "i tesserati, gli affiliati e gli altri soggetti dell'ordinamento sportivo non devono esprimere pubblicamente giudizi o rilievi lesivi della reputazione dell'immagine o della dignità personale di altre persone o di organismi operanti nell'ambito dell'ordinamento sportivo". Una delle frasi dell'intervista rilasciata da Matarrese che più ha suscitato reazioni, è stata "i morti del sistema calcistico purtroppo fanno parte di questo grandissimo movimento che le forze dell'ordine ancora non riescono a controllare".
Il capo del governo "Ho letto commenti inaccettabili sull'inevitabilità di quanto accaduto, è una posizione folle". Così il premier Romano Prodi a Lussemburgo torna sugli scontri di Catania, commentando le frasi del presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese. È una posizione che "non si può accettare", aggiunge Prodi, "e le decisioni del governo saranno per rendere concreta questa inaccettabilità".
Il ministro Melandri "Le parole del presidente della Lega Calcio Antonio Matarrese, semplicemente, sono incommentabili". È durissima la reazione del ministro dello sport Giovanna Melandri alla presa di posizione del presidente della Lega sulla tragedia di Catania. "Le parole che, a mio giudizio, in queste ore meritano un commento pieno di commozione e rispetto sono quelle della signora Raciti. Parole colme di dolore, ma anche di grande dignità e forza e che ci spronano ad agire".
Zamparini Antonio Matarrese ha detto "una cavolata e un'altra cosa giusta". È l'opinione di Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, in merito alle dichiarazioni del presidente di Lega. Zamparini è rimasto basito. "Una cavolata, non so da dove l'abbia partorita", ha detto il presidente del Palermo. "Credo che, però, se ne sia già accorto anche lui. Credo che il suo pensiero sia uscito distorto, in questo caso. Se poi qualcun altro dice che con queste basi prima o poi il morto ci sarebbe scappato, allora sono d'accordo". E la cosa giusta detta da Matarrese? "È condivisibile l'idea che si debba riprendere a giocare", aggiunge Zamparini. "La più sciocca in questo momento sarebbe addossare tutto al calcio. Noi società siamo le vittime di chi usa il calcio per fare violenza, come nei cortei: da soli questo sono dei vigliacchi, insieme formano un branco e si sentono forti".
Il vertice È iniziato a Palazzo Chigi il vertice per l'emergenza violenza negli stadi. Alla riunione, convocata d'urgenza dopo la tragedia di Catania, prendono parte il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, i ministri dell'interno, Giuliano Amato, e dello sport, Giovanna Melandri, i sottosegretario alla giustizia, Luigi Scotti, e allo sport, Giovanni Lolli e il capo della Polizia Gianni De Gennaro. Il mondo dello sport è rappresentato dai vertici del Coni, con il presidente Gianni Petrucci e il segretario generale Raffaele Pagnozzi, e della Figc, con il commissario straordinario Luca Pancalli.
La replica di Matarrese "Una persona di buonsenso non può pensare che Matarrese volesse dire quelle cose. Io volevo dire che quanto avvenuto fa parte di un sistema che non si può più tollerare e che fino ad oggi non siamo riusciti a bloccare. Quindi occorre cercare rimedi nuovi". Dopo le polemiche scatenate dalle sue dichiarazioni, Antonio Matarrese chiarisce il suo pensiero: "Non sono stato capito. I morti fanno parte di un sistema che ha procurato fino ad ora tante tragedie e che con la polizia non siamo riusciti a debellare. Tanto è vero che sono stato il primo a dire a Pancalli di fermare la macchina". Matarrese sostiene di essere stato frainteso ma non pensa alle dimissioni ("non scherziamo").
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