«Siamo aperti a un esame approfondito delle proposte che vengono da parte della coalizione». Così Silvio Berlusconi ha aperto alla proposta di riforma in senso proporzionale delle legge elettorale presentata dallUdc, e ha avanzato lidea di alzare lo sbarramento, oggi del 4%, al 10%. Mentre la bozza di riforma dellazzurro Donato Bruno (ribattezzata «Donatellum»), che prevede tra laltro labolizione del meccanismo dello scorporo, resta sul tavolo della commissione Affari costituzionali della Camera, prende piede il progetto di Marco Follini. La proposta consiste in un allargamento della quota proporzionale e nellapplicazione di un premio di maggioranza. Lattuale sistema elettorale, varato nel 1993 (il «Mattarellum») invece è misto, maggioritario al 75% con una correzione proporzionale del 25%. Alla Camera, lelettore è chiamato ad esprimere due preferenze su due diverse schede: il 75% dei deputati viene infatti eletto sulla base dei collegi uninominali, mentre il restante 25% in modo proporzionale, cioè in proporzione ai consensi ottenuti dalle liste a livello nazionale; mentre per il Senato la scheda è unica (il 75% dei seggi viene assegnato con il maggioritario e il 25% con il proporzionale). La proposta di riforma targata Udc è stata accolta positivamente dalla Cdl, anche dai partiti più fedeli al maggioritario. An si dice disposta al dialogo a patto che non si «archivi il bipolarismo» ha sottolineato il vicepremier Gianfranco Fini.
Segnali di apertura anche dalla Lega per la quale è possibile discutere sulla riforma; mentre il Nuovo Psi condivide appieno la proposta di Follini anche se sullo sbarramento al 10% il leader Gianni De Michelis preferisce per ora non sbilanciarsi. Una bocciatura senza appello arriva invece da tutto il centrosinistra: dalla Margherita ai Ds, fino ai Verdi e Prc è un coro di no alla proposta definita «nuovo motivo di scontri» da Chiti (Ds) e «un blitz» dai Verdi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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