Cronaca locale

Da Max Mara ad Aimo e Nadia Il made in Italy conquista Mosca

Incontri per illustrare il «sistema Milano». Presentati anche abiti dei giovani del Marangoni

nostro inviato da Mosca

La moda italiana conquista i giovani russi, che sognano di poter venire a Milano, culla dello stile, ad apprendere i segreti del mestiere. In occasione del «Fashion week in Moscow», venerdì hanno sfilato in passerella a Mosca anche le creazioni dei giovani stilisti dell’Istituto Marangoni, riscuotendo successo e domande, soprattutto da parte dei ragazzi che aspirano ad un futuro nel design. E ieri l’assessore Giovanni Bozzetti, che è alla guida di una missione istituzionale nella capitale russa per promuovere le eccellenze milanesi, ha invitato i giovani stilisti russi a partecipare alla prossima edizione di «Milano studia la moda», evento organizzato in collaborazione tra le 15 scuole di moda in città che consente alle nuove leve di mostrare le loro creazioni agli stilisti italiani e internazionali.
Bozzetti, che ieri ha presentato agli operatori del settore e alle istituzioni moscovite il Sistema Moda Milano, ha ricordato che il business dello stile «può contare nel capoluogo su 12mila aziende, seimila negozi, seicento showroom, e il 50% dei turisti che viene a Milano torna a casa con un capo di abbigliamento acquistato in città». Il presidente di Assomoda Giulio Di Sabato ha sottolineato che il «70% del fatturato della moda italiana non viene realizzato da grandi designer, ma da piccole e medie aziende».
Alla tavola rotonda ha partecipato anche Guido Damiani, presidente della maison di gioielli che per celebrare 80 anni fa tappa anche a Mosca con la mostra «80 anni di storia in otto gioielli», che ha già toccato le principali città del mondo. Per accrescere l'interesse dei russi per Milano - obiettivo a cui è impegnata attivamente la Fondazione Italia-Russia, col supporto del presidente Rosario Alessandrello -, in occasione della settimana della moda alcune boutique italiane hanno allestito le loro vetrine a tema: nel negozio di Max Mara, proprio nella piazza Rossa, in questi giorni campeggiano le immagini del Duomo e della Scala. Stile, ma anche buona cucina meneghina: come quella che ha fatto gustare Aimo Moroni ai russi ospiti della cena di gala organizzata venerdì sera al ristorante Vanil. Nel corso della serata hanno sfilato alcuni abiti dell’Istituto Marangoni e i gioielli di Casa Damiani.

Ieri sera invece è stata la volta della «maison del levriero»: per la sfilata e a far da padrona di casa al gala, la giovane figlia del fondatore e attuale presidente della griffe, Beatrice Trussardi.

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