McCain ha i riflessi da Guerra Fredda Obama? Come Bush

Al posto di Bush, come avrebbe reagito Obama? E McCain? Certo, un conto è parlare a ruota libera in campagna elettorale, un altro esprimersi come Presidente degli Stati Uniti, attorniato da decine di esperti. Ma le reazioni dei due candidati alla crisi in Ossezia sono comunque sintomatiche.
Prepariamoci. John McCain ha combattuto i comunisti in Vietnam ed è cresciuto con la mentalità da Guerra Fredda. L’Unione sovietica non esiste più da 17 anni, ma talvolta si ha l’impressione che il leader repubblicano continui a ragionare come se il Muro di Berlino fosse ancora in piedi. L’altro giorno ha parlato della Cecoslovacchia, uno Stato che non esiste più, essendo stato diviso in Repubblica Ceca e Slovacchia. Quando sente parlare di Armata Rossa in lui scatta un riflesso: Russia uguale Urss uguale pericolo. Dunque linea dura. E così è stato. McCain è stato il primo a reagire e il più aggressivo verso il Cremlino, invitato «a cessare subito e senza condizioni gli attacchi».
E Obama? Non appena affronta temi di politica estera naviga in scia. Già, ma di chi? Paradossalmente di Bush. Lo si era già notato durante il recente tour internazionale.

Su Irak, Israele, terrorismo, il leader nero ha ricalcato la linea della Casa Bianca. Certo, è più moderato e conciliante del Bush di qualche anno fa. Ma il sospetto è che la sua cautela nasconda inesperienza e, forse, indecisione. Un falco all’antica e un potenziale Amleto. Sarà vera svolta?

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